«La buona tenuta delle esportazioni segno di competitività»

Andrea Perusin: «Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione delle imprese piemontesi 10 miliardi di euro e nel 2024 in regione abbiamo erogato ad aziende e famiglie finanziamenti per oltre 2,2 miliardi di euro»

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Nel primo semestre 2024 le esportazioni dei distretti piemontesi sono state pari a 6,4 miliardi di euro, con una crescita dell’1,1% rispetto al primo semestre dell’anno precedente (pari a 72 milioni di euro). È l’ultimo dato sull’export distrettuale elaborato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. In Piemonte, i distretti hanno realizzato risultati migliori rispetto all’export del totale economia e del manifatturiero (rispettivamente con export in calo del 4,6% e del 4,5% nel primo semestre 2024). Anche il confronto con la media dei distretti italiani (che hanno chiuso il primo semestre 2024 in aumento dello 0,2%) mette in luce positiva i distretti piemontesi. Le vendite all’estero dei distretti piemontesi sono aumentate sia nel primo, sia nel secondo trimestre 2024 (rispettivamente +0,9% e +1,3%).
Risulta positivo l’andamento sia verso i nuovi mercati (+1,3%), trainati da Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Messico e Polonia, che verso i mercati maturi (+1,1%) con Irlanda, Stati Uniti, Danimarca e Regno Unito in testa. Considerando i principali sbocchi commerciali delle esportazioni distrettuali piemontesi, le contrazioni dell’export più intense (superiori a 20 milioni di euro) hanno riguardato Svizzera, Belgio e Cina. Tiene, invece, l’export dei distretti piemontesi verso la Francia (+0,7%), primo mercato di sbocco con una quota sul totale del 13%.
L’analisi per singolo distretto mette in evidenza una situazione che vede in crescita 6 distretti su 12 (Dolci di Alba e Cuneo, Frigoriferi industriali di Casale Monferrato, Caffè, confetterie e cioccolato torinese, Oreficeria di Valenza, Riso di Vercelli e Macchine utensili e robot industriali di Torino).
I distretti agro-alimentari piemontesi hanno registrato nel complesso un aumento delle vendite all’estero del 4,6%, con una differenziazione tra distretti: positivi Dolci di Alba e Cuneo (+20,7%, pari a 149 milioni di euro), Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+7,4%, pari a 33 milioni di euro), Riso di Vercelli (+0,5%, per 1 milione di euro); in calo Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (-3,5% per 35 milioni di euro) e Nocciola e frutta piemontese (-20,6% corrispondenti a 30 milioni di euro).
Andamenti diversificati anche per i distretti della meccanica distrettuale piemontese, che hanno realizzato nel complesso un calo dell’1% rispetto al primo semestre 2023. La crescita è stata notevole per Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+19,2%, corrispondenti a 32 milioni di euro); sono andate bene anche le Macchine utensili e robot industriali di Torino (+0,3%, pari a 2 milioni di euro); risultano in diminuzione invece Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (-4,5%, pari ad 37 milioni di euro) e Mac­chine tessili di Biella (-18,3%, pari a 11 milioni di euro).
L’export del sistema moda piemontese è calato dell’1,2%, frutto dell’andamento opposto dei due distretti: l’Oreficeria di Valenza ha ottenuto una crescita dell’export dell’1,1% per 11 milioni di euro in più; il Tessile di Biella, invece, sta scontando la debolezza del sistema moda che è stato particolarmente penalizzato dal calo dei consumi e ha registrato un calo sui mercati esteri del 3,1% per 37 milioni di euro; tuttavia tra i principali distretti tessili italiani è quello che ha mostrato i maggiori segnali di tenuta.
Negativa nel primo semestre 2024 la performance sui mercati esteri del distretto dei Casalinghi di Omegna (-13,2%, pari a 4 milioni di euro), il più piccolo tra quelli monitorati in Piemonte e anche l’unico rappresentante dei distretti del sistema casa.
Per quanto riguarda i poli tecnologici piemontesi, nel primo semestre 2024 si segnala un calo dell’export complessivo dell’1,2%. Andamento differente per i due poli piemontesi: le esportazioni del Polo aerospaziale del Piemonte nel primo semestre 2024 hanno realizzato un aumento dell’export del 4,1% (pari a una crescita in valore di 31 milioni di euro); le esportazioni del Polo Ict di Torino, invece, hanno subito una battuta d’arresto (-9,8%, per un calo in valore di -46 milioni di euro).
«La buona tenuta in generale delle esportazioni dei distretti piemontesi, in un contesto di domanda mondiale molto debole, è un segnale significativo di competitività, oltre che la conferma dell’eccellenza produttiva delle nostre pmi e di una cultura d’impresa solida, radicata nel territorio ma proiettata verso i mercati esteri, propensa a innovare e a investire sempre e comunque», commenta Andrea Perusin, direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo. «Sosteniamo questa qualità distintiva con iniziative come i Laboratori Esg, che orientano le imprese nella transizione digitale ed ecologica, e il programma “Il tuo futuro è la nostra impresa”, che mette a disposizione delle imprese piemontesi consulenza e 10 miliardi di euro di finanziamentì per Transizione 5.0 ed energia, sviluppo internazionale e digitale, in stretta correlazione con gli obiettivi del Pnrr. Nel 2024 in regione abbiamo erogato a imprese e famiglie finanziamenti per oltre 2,2 miliardi di euro».
Secondo gli analisti del Research Department Intesa Sanpaolo, nella seconda parte dell’anno l’evoluzione dell’export dei distretti industriali italiani continuerà a essere condizionata dalla debole dinamica degli scambi mondiali di merci. Resterà pertanto alta la variabilità dei risultati, in funzione del settore di specializzazione, delle aree geografiche presidiate e del posizionamento competitivo. Sarà cruciale cogliere le opportunità che potranno venire da alcuni mercati, soprattutto da quelli extra-europei che sono caratterizzati da migliori condizioni di domanda. È molto probabile che il ritorno a una crescita diffusa dei distretti sia rimandato al 2025, quando, soprattutto, in Europa, inizieranno a farsi sentire gli effetti del rientro dell’inflazione e della riduzione dei tassi di interesse.