Home Articoli Rivista Idea «Rifiutare la panchina sarebbe stata una follia»

«Rifiutare la panchina sarebbe stata una follia»

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Una scelta di cuore, fascino e prospettiva. L’AC Cuneo 1905 Olmo volta pagina e prova a dare una sterzata alla propria stagione di Eccellenza: all’interno di un campionato equilibrato, senza una vera e propria dominatrice e che, probabilmente, resterà aperto fino alla fine, i biancorossi, pur restando agganciati ai vertici della classifica del Girone B, hanno peccato di poca continuità, alternando prestazioni convincenti a passi falsi che potrebbero, sul lungo periodo, pesare. Il club del presidente Flavio Borgna (ad Bongioanni Caldaie, nrd) ha così recentemente deciso di accettare le dimissioni di mister Carlo Rocca e di puntare su una scelta sì interna, ma che rappresenta una grande novità: Enrico Fantini. Un nome che evoca sogni e ricordi del Cuneo che fu, con il quale ha saputo scrivere le pagine più gloriose negli ultimi 30 anni di storia del calcio nel capoluogo: classe 1976, beinettese, Fantini è stato uno dei calciatori nativi della Granda di maggior prestigio e successo fra fine degli anni ’90 e anni 2000: attaccante, bomber, ma in grado di giocare anche sull’esterno, ha vestito in carriera la maglia di Juventus (1994-1995), Chievo (2000-2001), Modena (2001-2002), Fiorentina (2003-2004), Torino (2005-2006), lo stesso Cuneo (2010-2011 e 2011-2012), Savona (2012-2013) e Virtus Mondovì (2013-2014), ottenendo tra l’altro nella sua carriera otto promozioni con sette diverse squadre, sempre da protagonista.
Magico il biennio in biancorosso: sotto la guida di Salvatore Iacolino prima ed Ezio Rossi poi, fu fra i trascinatori, a suon di gol ma non solo, della storica doppia promozione dell’AC Cuneo 1905 dalla Serie D (vincendo anche lo Scudetto di categoria) alla Prima Divisione, toccando il punto più alto della società che fu e restando nel cuore di tutti i tifosi ed appassionati. Appese le scarpe al chiodo, Fantini ha successivamente intrapreso la carriera da allenatore, partendo da Virtus Mondovì ed Albese, per poi guidare l’Under 17 della Sanreme­se. Nella scorsa stagione, l’intensa esperienza con l’Ama Brenta Ceva, centrando la salvezza in Prima Categoria. In estate, la decisione di tornare a Cuneo, nuovamente al timone di una formazione giovanile, l’Under 15 Regionale. Il resto, appunto, è cronaca recente: un cerchio che si è chiuso con l’annuncio della società di affidare a lui le chiavi della Prima Squadra e la foto ufficiale, con stretta di mano, al direttore sportivo Valter Vercellone, ritrovato a quasi 15 anni di distanza. Per provare a scrivere pagine ricche di successi dalle parti di Corso Monviso. Con la consapevolezza che il cammino, però, sarà lungo ed insidioso, entrando di scena in corsa: «Un’occasione che chiunque avrebbe accettato: rifiutare di allenare una squadra come il Cuneo sarebbe stato da matti o quasi», spiega Fantini, riassaporando la sala stampa del “Paschiero”. «Ho debuttato sul campo della CBS, ma tornare in questo stadio e sedersi su questa panchina è stata un’emozione significativa da provare e di cui sono stato felice. Ma non sono importanti solo le emozioni ed i ricordi: ciò che conta è quello che voglio, vale a dire portare più in alto possibile l’AC Cuneo 1905 Olmo».
Il super debutto in panchina al “Cavo­retto” di Torino, con il 3-0 rifilato alla CBS Scuola Calcio, e lo stop interno, forse inaspettato, con il CSF Carmagnola, domenica scorsa, dimostrano quanto la compagine biancorossa abbia potenzialità ancora non totalmente espresse. Nell’undicesima giornata di campionato, primo tempo equilibrato e deciso, fondamentalmente, da una singola giocata: al 44’ Caristo è imprendibile, partendo in serpentina e calciando all’ingresso dell’area; la conclusione, deviata, trova Cornero, bravo a stoppare, girarsi e tirare immediatamente, non lasciando scampo a Cavalieri. Nella ripresa, i padroni di casa vengono imbrigliati nella morsa avversaria, venendo puniti al 59’ dallo stesso Caristo, il quale, scattato in verticale, trova l’angolino battendo il portiere in uscita. Al Cuneo, che centra anche un palo con Dalmasso su punizione, non basta la rete nel finale di Galfrè per riuscire a strappare un risultato positivo: «Purtroppo non siamo riusciti a replicare quanto mostrato due settimane fa con il CBS. Mi aspettavo una gara scorbutica, perché giocavamo contro l’ultima in classifica e, questo, probabilmente, ha condizionato lo svolgimento della stessa: il Carmagnola si è presentato all’appuntamento molto chiuso, ha accettato il nostro gioco ripartendo molto velocemente», così Fantini nel postpartita. «Probabilmente, noi non siamo stati pronti e bravi a fare qualcosa di diverso, adattandoci a loro, non andando in difficoltà ma non riuscendo a trovare spazi. In queste situazioni dobbiamo essere più bravi a fare più gioco». Un torneo pienamente nel vivo e che non lascia spazio alle distrazioni: l’emozione per il ritorno a Cuneo c’è, ma mister Fantini è già totalmente concentrato su obiettivi da raggiungere e ostacoli da superare, di settimana in settimana: «C’è da lavorare, ed è normale: questa è una squadra importante, ma forse con dei principi e concetti di gioco da cambiare, cercando qualcosa di diverso. Sta a me spiegare ai ragazzi cosa fare, ma sono convinto che, con il lavoro, le cose andranno meglio».
L’AC Cuneo 1905 Olmo è quarto in classifica e, soprattutto, a soli due punti dal tanto ambito primo posto, ma il ko con il Carmagnola deve ricordare la difficoltà di un campionato in cui, nessuna avversaria può essere sottovalutata: «Un campionato molto difficile ed equilibrato: domenica, per esempio, abbiamo affrontato l’ultima in classifica, ma che ultima non è per come è stata costruita», sottolinea Fantini. «Una squadra compatta, che è partita molto male, ma che sta lottando per tirarsi fuori da una situazione difficile. Dovremo quindi lavorare per miglioraci, fare di più: per essere protagonisti, quello che si è visto finora non è sufficiente». Ad Enrico Fantini, quindi, il compito di trovare la chiave di volta, la formula giusta, per far scattare la scintilla e permettere al Cuneo di mettere nel mirino quell’obiettivo che la piazza brama fortemente: la Serie D.

Alberto Arese (Olimac): «Sostenere l’Ac Cuneo 1905 Olmo ha per noi anche un risvolto sociale»

Olimac Srl, leader mondiale nella progettazione e costruzione di spannocchiatori mais dotati di caratteristiche e soluzioni tecnologiche uniche nel settore, continua a supportare il progetto AC Cuneo 1905 Olmo: l’azienda, con sede a Margarita, è per il quarto anno di fila part­ner del club biancorosso e domenica 17 novembre è stato match sponsor della gara di Eccellenza con il CSF Carmagnola, disputata allo Stadio “Fratelli Paschiero”. «Per raccontare meglio il progetto insieme al Cuneo, è giusto dare qualche numero di cosa è Olimac oggi», spiega Alberto Arese, responsabile acquisti Olimac: «l’azienda realizza il suo fatturato, al 98%, all’estero, ma nonostante ciò la proprietà conta molto sul territorio, basti pensare che il 70% dei componenti utilizzati per assemblare la macchina sono realizzati internamente nel sito produttivo di Margarita. Un sito che, tra l’altro, è stato ampliato ultimamente e che conta circa 40.000 metri quadri di superficie produttiva e più di 200 dipendenti, i quali vivono tutti nella zona fra Cuneo e Mondovì. Fattori che spiegano come la proprietà sia molto legata al territorio e guardi sempre positivamente a tutte le iniziative che si svolgono, sia a carattere turistico che culturale e sociale: oltre al Cuneo Calcio, infatti, sponsorizziamo eventi molto conosciuti come la Stracôni e l’Oktoberfest». Il club di patron Flavio Borgna si inserisce, quindi, in questo contesto: «Quando parliamo dell’AC Cuneo 1905 Olmo dobbiamo pensare non solo alla Prima Squadra», sottolinea Arese, «ma anche al Settore Giovanile ed a tutto ciò che ruota attorno ad una società calcistica: tanti giovani che si ritrovano sui campi da calcio passano del tempo insieme, si conoscono, imparano a convivere ed a rapportarsi, nonché il rispetto reciproco, delle regole durante la partita ma anche nella vita. Aspetti che contribuiscono alla crescita del ragazzo e dell’adulto e fanno sì che vi sia un risvolto sociale a cui Olimac è sempre molto attenta. Sponsorizzare il Cuneo, quindi, è visto non solo sotto il profilo agonistico e sportivo, ma soprattutto per il risvolto sociale, senza dimenticare che si tratta di una squadra ed una società molto importante in questo territorio: l’auspicio è che possa tornare presto a disputare campionati di livello superiore».