C’è una rassegna nei prossimi giorni: tre appuntamenti per celebrare e valorizzare il tartufo del Roero. E c’è un’ambizione per i prossimi anni: «Creare una serie di incontri dedicati al nostro tartufo da dicembre a gennaio, in tutti i Comuni delle Rocche del Roero. Un modo per “continuare” la Fiera di Alba, creando nuove sinergie territoriali e portando vivacità nei nostri paesi». Roerino doc, c’è anche Luciano Bertello, da anni tra i principali promotori delle colline di questo territorio, tra gli ideatori della manifestazione “Tartufo Bianco d’Alba Rocche del Roero: primo cru d’Italia”.
L’evento
Si svolge a Monteu Roero da mercoledì 27 novembre, quando alle 17,30 va in scena all’agriturismo Bajaj (via del Forno 4) il dibattito “Riflessioni del Roero Docg sul tartufo delle Rocche” con Edmondo Bonelli e Mauro Carosso, Davide Palluda e Beppe Sacchero. I primi due racconteranno il Nebbiolo delle Rocche del Roero, Palluda il piatto “Zuppa di radici, latte acido, cardi e castagne arrosto con tartufo bianco” e Sacchero presenta il cioccolatino “Gavumse a nàta”.
Sabato 30 novembre, alle 15,30 alla Sala della Musica del Castello, si continua con gli interventi di Aldo Grasso (“70 anni di Rai, omaggio a Nunzio Filogamo”), Gian Paolo Ormezzano e Bruno Quaranta (“Io c’ero davvero: ricordi di sport in bianco e nero”), Beppe Conti e Alessandro Fabretti (“Il tartufo bianco d’Alba Rocche del Roero al Tour de France 2024) e Stefano Rizzato. Quest’ultimo è il telecronista Rai che, durante la prima tappa del Tour del France 2024 (1° luglio, Piacenza-Torino), ha raccontato in Tv del tartufo del Roero e, per questo, riceverà un premio speciale. Segue una cena al tartufo alla trattoria “Rocca Rostia” (piazza Marconi 3), con prenotazioni al 349.8422918.
Domenica 1 dicembre, infine, piazza Roma e dintorni ospitano un mercatino con tartufi e prodotti tipici del territorio. Parteciperanno anche i trifolau e i tartufi della Basilicata (regione ospite) e di San Damiano d’Asti (fiera ospite). Alle 15, poi, in piazza Bergadani, va in scena l’olimpiade di cerca del tartufo tra i migliori cani dei paesi delle Rocche del Roero. Spiega Bertello: «Porteremo terra, foglie e tutto l’occorrente per creare in piazza una zona di ricerca. I cani entreranno in azione uno alla volta. Vince chi impiega meno a trovare il tartufo che sarà nascosto». Il vincitore riceverà una “cappa” personalizzata, da indossare a gennaio al raduno dei cani da tartufo a Canale. Non solo: per il cane, è prevista anche una “sfilata” nello studio della trasmissione televisiva “Striscia la notizia”, su Canale 5. L’evento, in questa forma, è alla prima edizione. «Prima della pandemia, avevamo già organizzato qualcosa di simile a Santo Stefano Roero. Adesso riprendiamo, grazie all’associazione dei tartufai delle Rocche del Roero che cura l’organizzazione, per non smettere di valorizzare il nostro tartufo».
Il prodotto
Quello delle Rocche, infatti, non è un tartufo come tutti gli altri. Dal 2021, è riconosciuto ufficialmente grazie al lavoro dell’associazione, dopo una lunga attività iniziata dieci anni prima dall’allora Enoteca Regionale del Roero. È già stato promosso anche con iniziative dedicate a Canale, Santo Stefano Roero e Montà, oltre che dalle parole di Rizzato sulle reti Rai. «La qualità della nostra terra lo caratterizza in modo inconfondibile – descrive Bertello -. Ha un profumo più delicato di quello bianco d’Alba. Tra gli aromi, marca molto il miele».
Come sta andando la raccolta quest’anno? «Io non sono un tartufaio, ma i tanti amici che lo sono mi dicono che non è ancora stato tempo di grandi pezzature. Con la luna nuova, si spera che vada meglio. Ad ogni modo, la qualità resta elevatissima».
Manifestazione diffusa
Aggiunge Bertello: «L’edizione di quest’anno sarà una sorta di prova generale per capire come in futuro si potrà evolvere l’idea che abbiamo in mente. Sarebbe creare qui, nel Roero, una rassegna che prolunghi la serie di eventi ad Alba e dintorni». In che modo? «Le attività della fiera di Alba terminano a novembre. A dicembre e gennaio, nel campo dei tartufi, ci sono molti meno eventi che a inizio autunno. Potremmo organizzarne qui, tra le Rocche del Roero: ogni settimana, un appuntamento in un Comune diverso. Non sarebbe un modo per fare concorrenza ad Alba, anzi: la nuova manifestazione si inserirebbe in punta di piedi, cercando di valorizzare anche le altre esistenti, senza creare doppioni, ma dando un impulso alla promozione del territorio e dei nostri prodotti».
Pubblicato il bando del Premio Giornalistico del Roero
Il Premio Giornalistico del Roero è riservato ad articoli e servizi pubblicati su quotidiani, settimanali, mensili, riviste tecniche e trasmissioni radiofoniche e televisive, sistemi telematici e siti web, editi in Italia e all’estero. Nell’edizione 2025 saranno presi in considerazione gli articoli e i servizi pubblicati tra il 1° giugno 2024 e il 31 maggio 2025, su giornali, tv e testate web che abbiano focalizzato i temi riguardanti la realtà, la storia e le prospettive future del Roero con riferimenti agli aspetti vitivinicoli e agricoli, economici, umani, sociali, gastronomici, tradizionali e culturali. Si partecipa inviando gli elaborati alla segreteria dell’Associazione Premio Giornalistico del Roero presieduta da Giovanni Negro all’indirizzo: [email protected], ma l’organizzazione può fare anche una selezione autonoma scegliendo tra i “pezzi” pubblicati o andati in onda. I premi vengono assegnati dalla Giuria, presieduta da un giornalista e scrittore Gian Mario Ricciardi e composta dai rappresentanti degli organismi che sostengono il Premio.