Esperienze personali – sul lavoro, in famiglia, nelle scelte di vita – ma anche ricerche sulla parità di genere che fotografano dati ancora allarmanti per l’Italia, poi la necessità di promuovere a tutti i livelli una pedagogia dell’emancipazione femminile e ancora l’importanza dell’esempio nei rapporti tra generazioni e tra generi. Di tutto questo e di molto altro si è parlato ieri sera nell’auditorium di Banca di Cherasco, spaziando da Virginia Woolf alla “paghetta” ai figli, dalla perdurante scarsità di figure femminili pubbliche di rilievo a Lizzie Magie, la vera e dimenticata creatrice del gioco da tavola del Monopoli.
Il dibattito, in occasione del 25 novembre, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, ha avuto per protagoniste Anna Granata, docente di Pedagogia all’Università di Milano Bicocca e autrice di “Ragazze col portafogli” (edito da Carocci), Clara Rocca (HR Director di Dimar spa, consigliera nazionale dell’Associazione nazionale Risorse umane e Direzione del personale, già presidente della Consulta Pari Opportunità del Comune di Savigliano), Alessia Battagliano (imprenditrice titolare dello storico ristorante Battaglino di Bra) e Angela Corona (responsabile HR – Persone al centro di Banca di Cherasco).
Nell’introduzione al confronto la Vice Presidente di Banca di Cherasco Gaia Taricco ha spiegato che “in un incontro analogo, lo scorso anno, l’ex ministro Elsa Fornero aveva ricordato che la storia della disparità tra uomini e donne ha creato stereotipi e distorsioni, che sono ancora dappertutto, dalle scuole agli ambienti di lavoro”. Poi Elisa Truant, docente di Economia Aziendale all’Università di Torino e Consigliere generale di Banca di Cherasco, partendo dalla “diversity inclusion” nella responsabilità sociale d’impresa ha illustrato dati che vedono l’Italia, a livello internazionale, decisamente arretrata sul fronte della parità di genere.
Il dibattito è iniziato proprio dalle considerazioni su qualcosa di “astratto e concretissimo” come il denaro: l’Italia ultima in Europa per presenza femminile nel mondo del lavoro, il 20% delle donne occupate che lascia la professione dopo il primo figlio, il fatto che una donna su tre non abbia un conto personale e ancora famiglie che fanno sempre meno figli in un Paese con un sistema pensionistico fortemente squilibrato.
Granata ha spiegato: “Secondo il report del World Economic Forum l’Italia è al 79° post nel mondo per la parità di genere, che di questo passo si raggiungerà tra più di un secolo! Nessuno vuole aspettare così tanto: serve una riflessione collettiva e un cambiamento culturale che metta al centro professioni, lavoro, formazione, istruzione, salute. Una rivoluzione condivisa da società, scuola, famiglia, associazioni, anche per infrangere un vecchio modello che obbligava le donne alla prudenza, alla pazienza, al silenzio, contrastando invece indipendenza, autonomia, libertà”.
C’è quindi la necessità di vedere intorno a noi sempre più “ragazze col portafogli” per cancellare luoghi comuni e pregiudizi, per mettere in risalto la correlazione vincente tra occupazione, dimensione familiare, soddisfazione personale, tutele pubbliche. Partendo dai piccoli gesti e dagli esempi che diamo nella vita quotidiana, da un lavoro che si ama e dalla possibilità di scegliere senza costrizioni.