Ringraziamo il presidente regionale di Uncem, Roberto Colombero, e i presidenti di due Unioni Montane, Loris Emanuel e Maurizio Giacoletto, per l’articolata esposizione di questa mattina in III Commissione sul tema delle politiche per la montagna e per i comuni montani.A cinque anni dall’adozione del Consiglio Regionale della nuova legge sulla montagna, l’obiettivo che ci dobbiamo porre è ambizioso, perché i nostri territori montani non possono accontentarsi di nulla di meno, in quanto sono fonte di ricchezza, con il turismo, la zootecnia, l’agricoltura, e detengono un immenso patrimonio ambientale e culturale.
Nella positiva esperienza delle Unioni Montane che hanno sostituito le Comunità Montane ma non sono certamente lo stesso ente con nome diverso, c’è sicuramente da annotare la gestione associata dei servizi, soluzione indispensabile per i piccoli comuni nell’erogare prestazioni adeguate ai propri cittadini, e la volontà di dare spazio a nuove forme di collaborazione anche oltre il tradizionale confine della valle. Ne sono un esempio le green communities a cui è necessario dare impulso basandosi sulle positive esperienze già in atto.
Per il futuro l’impegno dovrà essere necessariamente ampliare le competenze e le aree di attività delle unioni montane e incrementare i servizi sul territorio, primi tra tutte connessione dati e telefonica e trasporto, lavorando per esempio sulla disponibilità dei servizi domiciliari, a cominciare dalla sanità mediante telemedicina: territorialità e domiciliarità sono, infatti, elementi fondamentali per gli anziani e per le persone fragili. Esigenze da cui dipende la fruibilità dei nostri territori e il contrasto allo spopolamento e su cui l’Amministrazione regionale si sta già impegnando.