Il prestigioso Oscar Norelli, istituito nel 1977 con la volontà di premiare chi si distingue nell’ambito dello sport motociclistico, quest’anno è stata assegnato a Nicola Dutto, un pilota che, nonostante le difficoltà, non ha mai smesso di credere nella sua passione per la moto.
La cerimonia di assegnazione del premio si svolgerà venerdì 20 febbraio 2015 alle ore 21.00, durante l’assemblea annuale della scuderia “Fulvio Norelli”, sezione del Moto Club, presso il centro Coni di Bergamo.
L’Oscar Norelli premia da oltre trent’anni chi si distingue nell’ambito dello sport motociclistico e coloro i quali abbiano contribuito alla diffusione e alla continuità di questa disciplina. La scuderia ha quindi deciso di assegnare l’ambito Oscar a Nicola Dutto, quale segno di riconoscimento morale e di ringraziamento speciale per la sua attività.
“Ricevere il riconoscimento è per me un grande onore. Una persona a me molto vicina, ritornato in sella alla moto dopo tanto tempo, mi disse che tutti i nostri sogni possono diventare realtà se abbiamo il coraggio di perseguirli. Questa frase è diventata la mia filosofia di vita” ha dichiarato Dutto quando ha saputo di aver ricevuto l’ambito premio.
Il pilota cuneese rappresenta al meglio i valori dell’Oscar: Nicola è un campione di motociclismo che si è distinto dal 2004 al 2009 per due vittorie a livello europeo nella categoria Baja, oltre ad aver ottenuto due prestigiosi titoli italiani. Nel 2010 ha subito un grave incidente che non ha spento la sua immensa passione per i motori.
Nel 2012 Nicola Dutto, grazie ad alcune modifiche alla sua moto, è risalito in sella alla Ktm 500 e ha potuto correre in Spagna alla Baja Espana Aragon (500 km in due tappe), una competizione di riferimento in Europa. Nel 2013 è riuscito a correre una gara estenuante, la Baja 500 in Messico, 800 km nonstop su un tracciato particolarmente difficile e faticoso. Quel giorno è stato l’unico italiano alla partenza e il primo pilota paraplegico a gareggiare nel Mondiale Desert Race, arrivando al traguardo di notte, dopo 19 ore di percorso accidentato nel deserto.