Alba. Nasce all’H Zone il primo gruppo di scrittura collettiva | il laboratorio di scrittura “Chiamatemi Ismaele”

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Chiamatemi Ismaele vuole essere un laboratorio attivo e combattivo, aperto e propositivo, che interpreti, a suon di scrittura, il tempo e il luogo in cui vive. Nato da un idea di Enrico di Palma e Gabriele Pieroni, il gruppo di scrittura collettiva chiama a raccolta tutte le persone che vogliono sperimentarsi come scrittori e condividere con altri la propria passione.

 

L’esperimento si terrà, martedì 10 marzo alle ore 20.45, ospite del Centro Giovani H zone (piazzale Beausoleil, 1). Obiettivo dei primi incontri sarà quello di costituire un gruppo che riconosca nella scrittura un momento di conoscenza di sé stessi, della comunità e del territorio, un modo per imparare a pensare, condividere e lavorare collettivamente.

 

Scrivere come azione. Scrivere come partecipazione. Scrivere come condivisione, presenza, conoscenza incontro. Scrivere come passione. Ma, soprattutto, scrivere come intervento culturale urgente e necessario in un momento in cui la scrittura, resa onnipresente dai social network, si riduce sempre più ad invettiva, motto, aforisma o semplice sfogo.

 

Niente lezioni cattedratiche, seminari o tavole rotonde, ma una serie di stimoli ed esercitazioni volte a creare la partecipazione e la sperimentazione. Il nucleo degli incontri sarà scandito dalla celebre “regola delle cinque W” del giornalismo: «Who, What, Where, When, Why». Una suggestione volta a riscoprire il chi, il cosa, il dove il quando e il perché le parole prendono forma di scrittura e lo scrittore si fa artigiano della lingua.

 

Il nome del gruppo richiama le celebri parole iniziali del Moby Dick di Herman Melville: «Call me Ishmael». Non solo uno dei più straordinari incipit della narrativa, ma vero e proprio manifesto letterario. In due parole, Melville svela la più delicata delle relazioni che si instaurano nel momento della scrittura: il rapporto tra autore, narratore, personaggio e lettore. Chi è Ismaele, perché invoca e impone un’identità al lettore, con chi sta parlando, che cosa andrà a raccontare e, soprattutto, la sua voce sarà affidabile? L’Ismaele di Melville è il simbolo della scrittura che prende corpo e si interroga, prima ancora sul cosa narrare, sul chi essere prima di cominciare una storia.

 

 
Per partecipare o avere ulteriori informazioni: [email protected].