Siamo alle solite schermaglie con il tempo. Fa bello tutta la settimana e poi quando è ora di correre il sabato e la domenica, i notiziari del tempo si sbizzarriscono in notizie allarmistiche che ti fanno passare la voglia fin dal giovedì. Sabato era annunciata pioggia ma gli organizzatori del Team Bike Pancalieri, capeggiati dal Presidente/corridore, Giancarlo Aghemo, a sua volta, validamente coadiuvato da Salvatore Benissone, non si sono persi d’animo e ci hanno creduto fino in fondo, allestendo una gara e una premiazione degna delle più belle corse.
Piove in alcune zone del Piemonte e in montagna nevica. Qui a Moretta invece fa solo freddo. Un vento pungente che ti gela la faccia consiglia di utilizzare le migliori coperture per pedalare al caldo.
I concorrenti intervenuti sono 169 e, in considerazione della forte aria che soffia sul percorso e visto il numero esiguo di supergentleman, si decide di fare due delle tre partenze previste.
I primi a prendere il via, sul circuito pianeggiante, Moretta, Scarnafigi, Saluzzo, Moretta, di 29 km, da fare tre volte, sono i 77 atleti delle categorie junior, senior e veterani.
L’andatura, sollecitata da un vento che soffia momentaneamente a favore, è subito velocissima e, quando si cambia direzione e il vento laterale impone la giusta tecnica per stare a ruota, la selezione inizia a farsi severa. In testa alla corsa si forma immediatamente un sestetto con: Ferracin, Viglione, Rivetti, Pacchiardo, Geraci e Galiotto. Sono tutti corridori provetti che, dandosi cambi regolari, in breve acquistano un margine di vantaggio più che rassicurante. Dopo 30 km di corsa il loro vantaggio è di 2 minuti su Davi e Caporali che sembrano impegnati in una gara a cronometro a coppie. A tre minuti, ancora un terzetto, con Fantini, Freno e Peluffo, mentre il gruppo in fila indiana, guidato da Fabio Capello e Marcello Lanzo, è a 3’30”.
I fuggitivi si gestiscono bene e gli immediati inseguitori, Davi e Caporali, pur compiendo un’impresa, essendo solo in due, dopo 60 km di corsa, sono a 3 minuti dai primi. Il gruppo è ancora più indietro.
Il vento freddo continua a flagellare la corsa e molti si arrendono e tornano anzitempo ai box. In gara rimangono i sei fuggitivi irraggiungibili e, oltre a quelli che decidono di rimanere in gioco portando a casa un buon allenamento, tutti coloro che puntano alla classifica finale del Criterium d’Inverno. Dei 77 partiti, solo 49 rimangono in gara. Tra essi anche Caporali e Davi che, dopo 70 chilometri di corsa contro il tempo, si devono arrendere, lasciandosi assorbire da quello che resta del gruppo.
In vista del traguardo, in testa alla corsa inizia la fase di studio e pretattica. L’andatura diminuisce drasticamente e il vantaggio sugli inseguitori si dimezza. Ma ormai è ora d’impostare la volata. Viglione prova un paio di volte a sorprendere i compagni d’avventura ma Walter Pacchiardo non è da meno e risponde a tutti gli scatti, provando a sua volta a staccare gli avversari poi, ai 500 metri, l’alfiere della Ciadit Sumin, passa in testa e gestisce bene la forte rimonta di Viglione, reduce da alcune Granfondo e già in ottima forma, mettendo il suo sigillo sulla corsa, alla media di 39,990 km/h. Leonardo Viglione è secondo, davanti a Andrea Rivetti, al veterano Ferracin, al junior Geraci e al senior Galiotto. A 1’28” arrivano i veterani, Freno, Fantini, Peluffo e Caporali e, 15” dopo Diego Casale anticipa un gruppetto con Grimaldi, Venezia, Sosnovschenko, Tonoli, Lenza, Enrieu, Mancuso, Marcello Lanzo, Timo, Daniele e Zavattero. A 2’30”, Davi conclude la “sua crono” insieme agli ultimi rimasti.
Ben 92 sono i concorrenti dai 48 anni in su, oltre a Valentina Natali, unica donna nonché leader della classifica del Criterium d’Inverno al femminile.
Anche la cosiddetta “seconda fascia” parte forte e in breve si trova con una decina di uomini al comando. Tra essi notiamo Avondetto, Viviano, Bungaro, Panepinto, Ostorero, Gaggero, Alparone e Piacenza. I battistrada transitano, al primo passaggio sulla linea del traguardo, con 2 minuti di vantaggio su Bosticco, Grappeja, Ragazzini, Caraci ed Ercole, con Daniele Gay che insegue a sua volta, 30” più indietro. Il gruppo, con Mansi, Benissone, Giolitti, Fazzone e Verduci, più altri, è a 3’.
A metà del secondo giro i 5 inseguitori riescono a raggiungere i fuggitivi e a quel punto si “scatena” Adriano Bungaro che parte tutto solo verso i 40 km che lo separano dal traguardo. I suoi ex compagni di fuga lasciano fare perché quella del gentleman della Zard sembra un’impresa impossibile.
Bungaro transita al suono della campana con 21” sugli immediati inseguitori, che nel frattempo hanno perso qualche elemento.
La gara, tormentata dal vento, diventa sempre più dura e il gruppetto inseguitore si sfalda ulteriormente mentre Bungaro continua imperterrito la sua “impossibile” corsa. Sulla linea del traguardo tutti dicono che sarà raggiunto ma le radio delle scorte tecniche ci confermano che a 2 km dal traguardo è ancora solo.
Lo vediamo sbucare all’ultima curva e dietro di lui non c’è nessuno. Gli applausi sono tutti per lui che vince alla media di 38,890 km/h. La seconda piazza se la giocano in volata, Caraci (1° sgA) e Panepinto, che arrivano nell’ordine, a 50” dal vincitore. A 55” è la volta del gruppetto regolato da Ostorero su Piacenza, Ragazzini, Ercole, Alparone e Panizza. A 1’10” tocca a Gaggero e Bosticco, mentre i primi del “resto della corsa” sono, Mansi, Daniele Gay, Fazzone, Giolitti, Benissone, Fedrigo (1°sgB), Peruzzo (2° sgB), Dell’Atti (2° sgA), Grappeja.
Gecchele, Roda, Marletta (3° sgA), Gilli, Longo, e Tron, arrivano a 4’. Poi un altro gruppetto è a 7’, uno a 8’ e il gruppo che chiude la corsa, con ben 20 elementi, tra i quali anche Valentina Natali, accusa un ritardo di 11’. Dei 92 partiti, 58 hanno concluso la prova.
Molto spesso si pensa ai percorsi pianeggianti come gare prive di difficoltà ma altrettanto spesso sono gli agenti atmosferici a renderli selettivi, oltre alla bravura dei protagonisti, naturalmente. E’ il caso di oggi che, seppure con le strade asciutte ma con un vento quasi sempre laterale che non permetteva di stare bene in scia, anziché vedere arrivi di grupponi allo sprint, com’era più che auspicabile, abbiamo assistito al passaggio sul traguardo finale,di miriadi di gruppetti felici di andarsi a cambiare al caldo.
Ci trasferiamo nuovamente al bar del ritrovo, all’interno del quale c’è una temperatura gradevolissima. Si preparano le classifiche e le due premiazioni: quella di giornata, offerta dal Team Bike Pancalieri e quella finale del Criterium d’Inverno 2015, offerta dai Comitati ACSI di Asti, Biella/Vercelli, Cuneo e Torino. Dei protagonisti della manifestazione odierna, premiati, applauditi, infiorati e fotografati a dovere, abbiamo parlato ampiamente. Rimane da complimentarci con chi ha condotto a termine con successo il Criterium, partecipando alle quattro corse, tra Casanova, Pratomorone, Maglione e Moretta. Tutti i vincitori, i secondi e i terzi classificati meritano di essere citati.
I vincitori, cui, tra l’altro spetta anche un sempre gradito mazzo di fiori, sono: Pacchiardo, Sosnovschenko, Ferracin, Ragazzini, Caraci, Albiero e Valentina Natali, rispettivamente nelle categorie junior, senior, veterani, gentleman, sgA, sgB e donne.
I secondi sono: Venezia, Casale, Freno, Piacenza, Dell’Atti e Meneghetti e i terzi: Geraci, Galiotto, Turco, Panepinto, Marletta, Fedrigo.
Ma il nostro plauso va a tutti coloro che hanno partecipato dando così lustro a una manifestazione povera, senza alcuno sponsor, che si regge semplicemente grazie l’iniziativa e la passione di alcuni volontari dirigenti, compreso il sottoscritto, e la partecipazione dei concorrenti che, nelle quattro manifestazioni hanno fatto registrare ben 780 presenze. Siamo tutti protagonisti, corridori e dirigenti e meritiamo di scambiarci un bell’applauso.
Il prossimo appuntamento è fissato per domenica 22 marzo a Roreto di Cherasco, dove si svolgerà il classicissimo 6° Gran Premio Team Idea Bici.
Le foto della corsa e premiazione finale sono consultabili cliccando sul seguente collegamento:
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Valerio Zuliani