Un 55enne originario di Bergamo, ma da tempo residente a Cuneo, è stato denunciato nei giorni scorsi dai Carabinieri del Reparto Operativo di Cuneo per i reati di incendio, furto, ricettazione ed atti persecutori commessi ai danni di un 70enne pensionato del luogo.
Domenica 29 marzo, in tarda serata, un’utilitaria andava completamente distrutta a seguito dell’incendio appiccato nel cortile condominiale poco distante dalla centrale Piazza Galimberti. Le fiamme, levatesi sino a lambire pericolosamente i primi piani dello stabile, danneggiavano anche un altro veicolo prima di essere domate dai Vigili del Fuoco di Cuneo che ne stabilivano la natura dolosa.
I militari del Nucleo Investigativo, tempestivamente intervenuti sul posto, in poche ore risolvevano una spiacevole situazione connotata da una serie di atti persecutori e ripetuti furti, culminata poi con l’incendio dell’auto. I Carabinieri infatti collegavano immediatamente l’incendio ad N.M., soggetto a loro noto con numerosi precedenti per reati contro la persona ed il patrimonio che, a novembre 2013, era stato arrestato dagli stessi militari in flagranza del reato di furto su auto ai danni proprio dello stesso pensionato cuneese a cui era stata data alle fiamme l’auto. Ritenendolo con ogni probabilità anche autore dell’incendio di domenica sera, veniva perquisita la sua abitazione, i militari rinvenivano proprio un duplicato delle chiavi del veicolo incendiato, il telefono cellulare di recente sottratto sempre alla stessa vittima e le chiavi della Toyota Yaris di proprietà della moglie del pensionato, sottratte anche quelle alcuni giorni addietro.
Messo alle strette dai Carabinieri e dal Pubblico Ministero di turno intervenuto per interrogarlo, anche per i gravissimi indizi raccolti a suo carico, l’uomo confessava le responsabilità nell’incendio e di tutti quei furti motivandoli con l’odio ed il rancore che covava nei confronti dell’anziano ritenendolo responsabile del suo arresto e della successiva detenzione presso il carcere di Cuneo ( all’epoca egli era stato ammesso all’affidamento in prova ai servizi sociali, beneficio che in conseguenza dell’arresto in flagranza gli venne revocato ).
Denunciato in stato di libertà in attesa di essere processato, veniva nei giorni scorsi sorpreso ripetutamente dai Carabinieri ancora nei pressi dell’abitazione del pensionato e dei propri familiari i quali, per questa sua presenza in zona a mo’ di sfida e costante minaccia, vivevano in stato d’angoscia temendo ulteriori ritorsioni ai loro danni. Per questa ragione l’uomo ora, oltre a dover rispondere anche del reato di atti persecutori (stalking), è stato sottoposto dal G.I.P. del Tribunale di Cuneo, su segnalazione dei militari, alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, pena il ritorno immediato in carcere.
Grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri ed ai provvedimenti conseguentemente adottati dall’Autorità Giudiziaria si è evitato che la vicenda avesse più gravi conseguenze. L’anziano ed i suoi familiari hanno manifestato apprezzamento e riconoscenza ai militari intervenuti per la celerità, l’efficienza e la professionalità con cui hanno affrontato e risolto il caso.