Ai domiciliari, chiede e ottiene di tornare in carcere | Alla base della decisione la difficile convivenza con i parenti

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P.P., albanese 50enne, nel mese di luglio 2014 era stato arrestato dagli uomini della Compagnia di Savigliano per tentato omicidio, in quanto, a seguito di una lite con un vicino di casa lo aveva colpito con una coltellata al torace.

Il 2 dicembre del 2014 era stato condannato alla pena di 8 anni di reclusione.

 

Successivamente, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico da scontare presso l’abitazione di un familiare a Savigliano: non gli potevano infatti essere concessi presso la propria abitazione perché prossima a quella della vittima.

La mattina del 7 aprile l’albanese ha strappato il braccialetto elettronico e si è presentato in caserma dicendo di voler tornare in carcere.

Gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile, che già lo stavano cercando a seguito dell’attivazione dell’allarme installato sul braccialetto, hanno informato dell’accaduto il Pubblico Ministero di turno che ha chiesto, ed ottenuto, l’immediato aggravamento della misura cautelare. P.P., che ha dichiarato di non sopportare la convivenza con i parenti dove scontava gli arresti domiciliari, è stato dunque riaccompagnato in carcere.