I dettagli dell’omicidio a Villanova Solaro | Bloccato il presunto omicida, continuano le indagini

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Alle 16.00 del 14 aprile 2015, in Villanova Solaro (Cn), nei pressi del santuario della Madonna della Noce, Giovanni Battista Peiretti, 68ennedi Manta, stando ai primi accertamenti, per dissidi di vicinato, esplodeva alcuni colpi di pistola all’indirizzo dei coniugi Mario Barra, 64enne e della moglie Edda Vicino, 63enne, entrambi di Manta.

Da una prima ricostruzione fatta dai carabinieri sarebbe emerso che i coniugi, dopo aver parcheggiato la loro auto lungo un sentiero di campagna, erano intenti a raccogliere asparagi in un’area boschiva vicina al torrente Varaita, quando il Peiretti li avrebbe colti di sorpresa sparandogli contro.

 

L’uomo, colpito al collo ed all’addome, sembra essere deceduto sul colpo, mentre sua moglie veniva ferita da due proiettili alle gambe.
Subito dopo l’aggressore si sarebbe allontanato a bordo della propria auto.

 

Nel frattempo la donna ferita avvertiva sul numero di emergenza 112 quanto era accaduto e sul posto giungevano in pochi istanti due pattuglie della compagnia di Savigliano, che avviavano le prime indagini soccorrendo la vittima unitamente ai sanitari del 118 che la trasferivano al nosocomio di Savigliano dove è stata ricoverata e sottoposta ad un delicato intervento chirugico, fortunatamente è fuori pericolo.

 

Il presunto omicida, attivamente ricercato dai carabinieri, veniva bloccato mezz’ora piu’ tardi a Saluzzo ed ora si trova in caserma. Interrogato alla presenza del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Cuneo, è stato dichiarato in stato di arresto con l’accusa di omicidio e tentato omicidio.

 

Sul luogo del delitto sono stati fattii rilievi tecnico-scientifici da parte del medico legale e dei carabinieri del nucleo investigativo di Cuneo, mentre l’arma del delitto non è stata ancora reperita.

A casa dell’indagato è stata eseguita una perquisizione domiciliare a seguito della quale sono state sequestrate altre armi da lui regolarmente denunciate che, stando ai primi rilievi, non sarebbero tra quelle usate per compiere il delitto. Diversi testimoni sono stati sentiti in caserma.

 

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