Prima la dormita, poi la corrida. Il Piemonte VdA non esce ridimensionato dalla seconda giornata del Torneo delle Regioni 2015 persa in quel di Cardano al Campo contro la Toscana per 8-6, ma certamente frastornato. A pesare, la consapevolezza di non aver giocato una partita all’altezza di quella di ieri e la rabbia per un arbitraggio ritenuto sfavorevole in una gara decisiva.
La dormita e la corrida, insomma.
Partiamo dalla dormita, che, in prospettiva, rappresenta l’elemento che più di tutti va eliminato a grande velocità. Inaccettabile il passivo di 0-4 patito nei primi 12’29’’, frutto di una serie di disattenzioni clamorose in fase difensiva (troppe marcature perse) e di una mancanza di lucidità nell’ultimo tocco in attacco. Inaccettabile, poi, che il migliore in campo della prima frazione sia stato Gaiani, decisivo in più e più occasioni, quando i suoi compagni sembravano rimasti al banchetto della prima giornata. Supponenza data dal successo contro la Basilicata o vertigini provocate dalla prima posizione? Su questo dilemma dovrà lavorare Berardi per la partita da vita o morte di domani contro il Molise, perché è solo la mentalità ad aver causato quel blackout lungo 15 minuti. La stessa mentalità che ha permesso a Cerbone, autore di una tripletta, e di Mantino, a segno per il 3-4, di riportare la partita in parità, spingendo quattro palloni all’interno della porta toscana, che sembrava essere stregata nel primo quarto d’ora.
Questa la dormita, risanata in cinque minuti. Ahinoi, però, a pesare è stata poi la corrida. Dopo 6’42’’ della ripresa, con la gara sul 5-5 (Caternuolo aveva risposto da poco ad un assolo di Cassioli sulla sinistra) il Piemonte VdA aveva già commesso cinque falli. Dopo nemmeno un minuto, con la panchina imbufalita con il primo arbitro De Lucia, ecco l’espulsione di Rosano decisa dal secondo arbitro Muniz per fallo a centrocampo (doppia ammonizione) e la successiva cacciata di Berardi per proteste. A quel punto è un’altra gara. Si sa, per fare una corrida servono un torero ed un toro. Il torero, è chiaro, sono i direttori di gara, che, indipendentemente dalle decisioni prese (su cui riteniamo opportuno non addentrarci), perdono obbiettivamente le redini del match, lasciandolo alla quasi totale anarchia. Il toro, ovvero il Piemonte VdA, fa però la sua parte nel peggiore dei modi: regge l’urto dei 2’ con l’uomo in meno ma poi, accecato dal nervosismo, si perde nelle proteste e perde Mantino (per lui giornata no completata dall’espulsione per qualche parola di troppo). Nella confusione del rodeo si inserisce la Toscana, che trova la rete con Montorzi (2) e Mauro, rendendo vano il momentaneo 6-7 di Caternuolo.
Finisce 8-6. Meglio voltare pagina, nonostante gli strascichi lasciati a livello disciplinare da quella di oggi (deciderà in giornata il giudice sportivo). La classifica mette ora tutte le squadre a 3 punti, per cui nulla è perduto (la Basilicata ha vinto 5-4 contro il Molise) e farà fede solo l’esito di domani.
PIEMONTE VDA-TOSCANA 6-8
Reti: pt 2’2’’ Montorzi (T), 5’12’’ Cassioli (T), 8’2’’ Di Pace (T), 12’29’’ Di Pace (T), 15’23’’ Cerbone (P), 16’6’’ Cerbone (P), 18’11’’ Mantino (P), 19’44’’ Cerbone (P); st 1’48’’ Cassioli (T), 3’3’’ Caternuolo (P), 10’48’’ Montorzi (T), 13’47’’ Mauro (T), 15’38’’ Caternuolo (P), 19’6’’ Montorzi (T)
Piemonte VdA: Gaiani, Mantino, Caternuolo, Carletto, Afeltra, Lochiatto, Pernice, Tranquillo, Ettafs, Rosano, Cerbone, Gnesutta. Allenatore: Davide Berardi
Toscana: Tommasino, Scannapieco, De Maio, Pratelli, Cassioli, Montorzi, Ponti, Mauro, Di Pace, Mernissi, Cubillos Villegas, Gelli. Allenatore: Giacomo Aliboni
Arbitro 1: De Lucia Alessandro di Milano
Arbitro 2: Muniz Fabio di Abbiate Grasso
Cronometrista Barletta Matteo di Gallarate
Ammoniti: Pernice (P), Rosano (P), Cassioli (T)
Espulsi: 7’37’’st Rosano (P) per gioco non regolamentare, 7’37’’st Berardi (allenatore Piemonte) per proteste, 10’48’’ Mantino (P) per proteste
Carlo Cerutti