Domenica 2 marzo 2014 – Ore 22.25 – Soddisfazione, e non poteva essere altrimenti, per mister Daidola, che si presenta in sala stampa nel post-partita di Bra-Pergolettese, mostrando, finalmente, un sorriso che tanto mancava dalle parti dell’ “Attilio Bravi”.
Se non gioia, quanto meno felicità, per il tecnico braidese, che esordisce con un laconico: “Mi è piaciuto tutto!”. Un sunto che racconta di una partita giocata ottimamente dai “rossi”: “Avremmo addirittura meritato di vincere: la squadra è stata “viva” per tutti i 90’, esprimendo un bel gioco e mettendo in evidenza un’ottima compattezza d’insieme. Sul piano del gioco, come del resto era già accaduto domenica scorsa, non siamo stati per nulla inferiori ai nostri avversari, anzi, a tratti anche superiori, ottenendo un pareggio che, quanto meno, non ci lascia con l’amaro in bocca come in occasione della sconfitta, assolutamente immeritata, di domenica scorsa”.
Detto questo, Daidola si lascia andare anche ad un pizzico di rammarico, sia per quel che concerne la partita con i lombardi sia per quanto riguarda la stagione nel suo complesso: “Oggi, come forse in alcune delle nostre ultime uscite, l’arbitro ha falsato con alcune sue decisioni, in particolare il rigore non concesso per fallo su Briano di Grandi, l’andamento del match. Non mi sento comunque di rimproverarlo: capisco che spesso le decisioni arbitrali possano tendere verso una “sponda”, soprattutto quando dall’altra parte c’è una squadra in una posizione di classifica come la nostra. Il rammarico resta, certo, ma anche, e soprattutto, per la mancanza di quel pizzico di freddezza e decisione che è mancato a noi e che ci avrebbe permesso di ottenere la vittoria. Di una cosa sono certo: se questo gruppo avesse avuto l’occasione di cementarsi sin dall’ inizio della stagione, magari disputando tutte le partite in questo stadio, oggi parleremmo di un altro Bra, con un’altra posizione di classifica”. Un’ultima battuta, immancabile, sull’imminente e attesissimo derby contro il Cuneo: “Personalmente vivo e preparo questa partita come tutte le altre: è evidente la presenza di un peso psicologico non indifferente, ma, al di là di questo fattore certo, vedremo di vivere il match con la maggiore serenità possibile, giocandocela fino all’ultimo”.
Dopo la vittoria con il Rimini di domenica scorsa, aveva ammonito un ambiente già entusiasta, affermando che “una rondine non fa primavera” e dopo il pari amaro con il Bra, il mister della Pergolettese, Aldo Firicano, ritorna su quelle parole: “Sono sincero: questo pari equivale a due punti pesantissimi lasciati per strada, che pesano oggi e che peseranno ancor di più al termine della stagione. Con tutto il rispetto per il Bra, che con la sua prestazione di “cuore” ha scritto davvero una bella pagina di sport, ritengo che sul 2-1 avremmo dovuto portare a casa l’intera posta in palio, come prefissatoci prima del match”. Un pareggio che vale quasi come una sconfitta, quindi, per i lombardi e che è maturato a causa di una prestazione non certo eccezionale dei “canarini”: “Avevamo preparato la partita “benino” – continua Firicano – anche a causa delle molte assenze agli allenamenti di alcuni giocatori di spicco. Ciononostante, i ragazzi hanno disputato una buona prestazione per quanto concerne lo sviluppo delle trame offensive, mentre in fase difensiva sono riemersi i vecchi difetti sulle palle inattive. Addirittura, sul 2-2 abbiamo rischiato di capitombolare dopo il “rosso” a Giovannini, anche se nel finale abbiamo sfiorato il “colpaccio” con Cogliati”.
Un pari che ridimensiona sicuramente i piani della compagine cremonese, raggiunta in classifica da Delta Porto Tolle e Cuneo: “Ora, l’obiettivo è riacciuffare quantomeno il treno dei playout, per poi giocarsela. La salvezza si potrà ottenere solo attraverso una crescita collettiva: dobbiamo continuare a lavorare, per recuperare quella “verve” e quella cattiveria che oggi non ho visto e che sono indispensabili per una squadra che lotta per non retrocedere”.
Carlo Cerutti
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