Rubava all’azienda per rivendere al mercato nero | Nel suo garage sequestrata refurtiva del valore di oltre 50mila euro

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Nella giornata di sabato scorso, al termine di serrate indagini volte a contrastare i reati predatori di cui sono vittime alcune ditte ubicate nel saluzzese, i carabinieri della Stazione di Revello e della Compagnia di Saluzzo sono riusciti ad individuare e denunciare all’Autorità Giudiziaria per il reato di furto aggravato e continuato un operaio albanese 30enne che vive a Revello.

 

All’uomo, con qualche piccolo precedente penale alle spalle per furti di piccola entità e violazione della legge sull’immigrazione, i militari dell’Arma sono arrivati indagando su una serie di furti in aziende ed attività commerciali messi a segno in zona nelle ultime settimane. Ritenendo infatti che il pregiudicato albanese potesse essere coinvolto in questo tipo di episodi criminosi i carabinieri hanno richiesto ed ottenuto dalla Procura della Repubblica di Cuneo un decreto di perquisizione volto a verificare se l’indagato potesse occultare refurtiva presso la propria abitazione. L’intuizione dei militari è stata premiata dato che, nel corso della perquisizione del garage in uso all’operaio albanese, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro ben 3100 pastiglie per freni per veicoli a motore di vario tipo, ancora nuove e mai utilizzate.

 

I conseguenti accertamenti sui beni sequestrati ancora in corso di compiuta catalogazione, che da una prima quantificazione sembrano superare il valore commerciale di 50mila euro, condotti dai carabinieri hanno poi consentito di chiarire trattarsi di prodotti rubati, nel tempo, dall’operaio albanese presso l’insediamento industriale nel quale lavorava. Lui infatti, approfittando del suo ruolo all’interno dell’azienda, mano a mano, portava via alcuni pacchi contenenti le pastiglie per freni sino ad accumularne più di tremila. Il materiale rubato sarà a breve riconsegnato dai carabinieri al titolare della ditta derubata.      
Le indagini dei carabinieri sul conto dell’albanese denunciato sono tuttora in corso per verificare quale fosse la destinazione della refurtiva, molto probabilmente sarebbe finita sul “mercato nero” locale se non addirittura trasferita all’estero.