I Carabinieri della Compagnia di Villanova d’Asti hanno portato a termine un’articolata indagine, iniziata ad ottobre dello scorso anno, che ha smantellato una vasta attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel torinese, nel chierese e nel villanovese.
Un primo colpo agli spacciatori è stato inferto alla fine dello scorso mese di marzo, con l’arresto di T.M. e di T.L., entrambi cittadini chieresi, colti in flagranza di reato mentre trasportavano oltre 50 grammi di cocaina “in pietra”, destinate ad essere successivamente tagliati e confezionati in dosi destinate al piccolo spaccio. I due venivano anche trovati in possesso di circa 2.500 € in contanti e, a seguito di perquisizioni domiciliari, di vari accessori per il confezionamento della cocaina, inclusi bilancini di precisione e sostanze da taglio.
Ulteriori sviluppi investigativi giungevano nello scorso mese di giugno, quando i Carabinieri davano esecuzione ad un’ordinanza del G.I.P. di Torino che disponeva la custodia cautelare in carcere a carico dei due soggetti notificata al carcere de “Le Vallette” dove ancora si trovavano, nonché gli arresti domiciliari a F.M., titolare di un’attività commerciale in Chieri presso la quale avveniva parte dello spaccio di droga, e l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria a carico di A.S., convivente di T.M. e considerata complice con quest’ultimo nell’individuazione dei clienti cui cedere le dosi.
Il cerchio è poi stato chiuso il 27 agosto scorso quando i Carabinieri di Villanova hanno dato esecuzione ad un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Torino a carico di D.D.C.J.A., 47enne dominicano, individuato quale fornitore della cocaina che T.M e T.L. acquistavano periodicamente per lo spaccio al dettaglio.
L’identificazione di D.D.C. è stata certamente la parte più difficile dell’operazione, in quanto l’uomo, cittadino dominicano sprovvisto non solo di permesso di soggiorno, ma anche di qualsiasi altro documento di identificazione, non aveva alcuna residenza ufficiale in Italia, non esercitava alcuna attività lavorativa e viveva in affitto in un appartamento di Torino locato da una connazionale. Per rendere ancora più difficile la sua localizzazione il dominicano aveva apposto al citofono dell’abitazione un cognome italiano e per mantenere i contatti con i propri clienti usava schede telefoniche intestate a prestanomi di varie nazionalità, sostituendo periodicamente sia i telefoni cellulari in uso, sia le stesse SIM card per non correre il rischio di essere individuato.
Tali stratagemmi, tuttavia, hanno solo rallentato le indagini, ma non le hanno fermate; i Carabinieri avevano infatti monitorato gli spostamenti degli acquirenti e, anche se le cessioni avvenivano in luoghi quasi sempre differenti, avevano ristretto l’area in cui il fornitore poteva abitare. Una volta individuato il soggetto e raccolto il materiale probatorio che ha accertato che il D.D.C. ha ceduto in varie occasioni 2 Kg. di marijuana e 600 gr. di cocaina per un valore complessivo di circa €65.000, l’Autorità Giudiziaria che ha concordato con l’esito investigativo, ha emesso un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere eseguita ieri mattina presso il domicilio torinese del trafficante.
c.s.