Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di ALBA erano intervenuti, nei pressi di una sala giochi della periferia, in quanto era pervenuta, da parte di un giovane 20enne disoccupato del luogo, una chiamata sul NUMERO D’EMERGENZA 112 in cui asseriva di essere stato rapinato.
Sul posto veniva fatta convergere una gazzella del Radiomobile mentre, nel contempo, altre pattuglie dell’Arma avviavano nella zona le ricerche dei malviventi una volta ricevuta la sommaria descrizione degli autori dell’aggressione da parte della vittima, senza tuttavia alcun esito.
Stando al racconto del ragazzo: mentre stava procedendo in bici lungo la strada antistante la sala giochi senza che vi fosse entrato all’interno, sarebbe stato avvicinato da due sconosciuti a bordo di uno scooter che lo avrebbero prima spinto, facendolo così cadere per terra, poi preso a pugni fuggendo in seguito col suo portafogli contenente poco più di un centinaio di euro in contanti.
Sin dall’inizio la denuncia del giovane non convinceva i militari albesi dal momento che, pur essendo la zona abbastanza frequentata proprio per la presenza della vicina sala giochi, non veniva reperito nessun passante che avesse assistito all’accaduto. Inoltre dall’analisi delle telecamere pubbliche e del sistema di videosorveglianza di alcune attività commerciali presenti in zona non vi era alcun riscontro a quell’ora di quanto raccontato dal ragazzo.
Emergeva poi in realtà che la presunta vittima della rapina, contrariamente a quanto raccontato e poi denunciato ai carabinieri, era stato all’interno di quella sala giochi dove aveva anche perso quei cento euro datigli qualche ora prima dai suoi genitori, non certo per giocarseli alle slot-machine.
Messo in seguito dinanzi all’evidenza dei fatti il giovane confessava ai carabinieri di essersi inventato tutto per potersi giustificare coi genitori per l’ammanco del danaro dai lui perso giocando alle slot. Ora però dovrà rispondere di simulazione di reato dinanzi all’Autorità Giudiziaria.