Riceviamo e pubblichiamo direttamente da Fabiana Dadone e Mauro Campo, rispettivamente Deputata e Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle, sul caso del Vallone di Elva, che sta tenendo banco in queste settimane:
Elva è un piccolo comune sulle montagne della provincia di Cuneo, conta 100 abitanti che si riducono a circa 40 d’inverno. Ha tre strade di accesso: la più veloce é la strada provinciale 104 (10 km), o del Vallone; poi c’è la strada provinciale 335 (17 km) che la collega con Stroppo (CN) seguendo il percorso tortuoso delle antiche mulattiere ed infine una terza, la provinciale 128, agibile solo in bella stagione, attraverso il colle di Sampeyre verso la Val Varaita.
La strada del Vallone, pur liberata dalle frane che l’avevano interrotta a partire da dicembre 2014, è chiusa al traffico a tempo indeterminato in attesa delle verifiche di sicurezza, inoltre i lavori sono in corso anche sulla provinciale per Stroppo. L’accesso ad Elva é quindi possibile solo attraverso le strade più lunghe e disagevoli. Ancora una volta si é ignorato il problema per troppo tempo (sarebbe bastata una piccola spesa costante) finché la situazione non é precipitata, quindi molto più costosa da risolvere.
La Provincia di Cuneo ha approvato a giugno il progetto per la sistemazione dei dissesti nei comuni di Stroppo ed Elva lungo le strade provinciali 128, 335 e 104. L’intervento dal costo di 2.870.000 euro doveva essere inserito nella programmazione dell’ente. Soldi che evidentemente non ci sono, visto che sono stati appaltati lavori per soli 900.000 euro circa.
Non si sono trovati in passato i soldi per la manutenzione ordinaria, non si trovano oggi per questo intervento da quasi tre milioni, che fare dunque? Perché non chiederne quasi 14! Apprendiamo dalla stampa infatti che i sindaci di Elva e Stroppo, guidati dal presidente dell’Unione Montana Valle Maira hanno consegnato al Ministro dei Trasporti Delrio un progetto da 13,8 mln di euro per la messa in sicurezza della strada del Vallone attraverso un sostanziale rifacimento con la realizzazione di due lunghe gallerie. Con quali tempi ed impatti sul paesaggio é tutto da capire.
Oggi abbiamo chiesto chiarimenti all’Assessore Regionale Valmaggia con un’interrogazione urgente in Consiglio regionale. E’ emerso che i tecnici della Provincia e della Regione hanno di fatto accantonato il progetto di messa in sicurezza di giugno da tre milioni perché “é risultato evidente che, in considerazione della molteplicità delle topologie dissestive rilevate e dell’ubiquitarietà delle situazioni di dissesto, prevedere di intervenire in tutte le situazioni di pericolo rilevate comporterebbe costi insostenibili (decine di milioni)”.
Viene ora da chiedersi come mai si sia passati da un progetto da 2.870.000 euro ad una stima del genere nel giro di un paio di mesi. E i quasi tre milioni saranno investiti per la sola provinciale 335 che diventerà di fatto l’unica, tortuosa, via di accesso ad Elva.
Ricordiamo che la strada del Vallone di Elva é un’opera che ha anche un importante valore storico-paesaggistico, costruita tra il 1891 ed il 1956. Dieci chilometri di carrozzabile, fiancheggiata da pareti di pietra viva, attraverso dodici gallerie scavate nella roccia, con una vista mozzafiato sul paesaggio. La strada può e deve essere messa in sicurezza senza bisogno di opere faraoniche che sappiamo tutti come vanno a finire.
A nostro parere l’intenzione di Regione e Provincia é del tutto sproporzionata rispetto alle reali esigenze e provvederemo a verificare le valutazioni in maniera indipendente nonchè a mantenere un’attenzione costante sulla questione, sia in Regione che, a breve, in Parlamento.
Il nostro timore é che nella penuria di risorse attuali l’enormità dei costi paventati diventi una comoda scusa per abbandonare per sempre la strada del Vallone di Elva.
Mauro Campo, Consigliere regionale M5S Piemonte
Fabiana Dadone, Deputato M5S