Si è svolta a Roma martedì scorso, 18 settembre 2018, l’assemblea unitaria di Fiva-Confcommercio ed Anva-Confesercenti, dedicata ai temi della riforma del settore del commercio ambulante e del superamento della Direttiva Bolkestein.
All’assemblea, molto partecipata, era presente un folto gruppo di parlamentari e di esponenti delle istituzioni locali.
Particolarmente apprezzati, dopo le introduzioni del Presidente Innocenti (Anva) e del Presidente Errico (Fiva), gli interventi dell’On.le De Toma (M5S) e del Capogruppo della Lega alla Camera On.le Molinari, i quali hanno espresso l’impegno a risolvere le questioni del settore e ad intervenire con provvedimenti mirati per la tutela degli ambulanti e, più in generale, delle piccole imprese commerciali.
Le due Associazioni hanno messo in rilievo la fase di grande incertezza che sta attraversando il comparto, che ormai dura da un decennio e che ha comportato un freno agli investimenti, un progressivo degrado dei mercati, l’esplosione incontrollata del fenomeno dell’abusivismo. Si stima l’esistenza di un mercato sommerso composto da oltre 100 mila operatori abusivi, con un giro d’affari di circa 1 miliardo di euro l’anno. Quanto ai prodotti contraffatti, i più venduti riguardano l’abbigliamento, l’occhialeria, la pelletteria, gli articoli musicali ed audiovisivi.
Si tratta di una situazione d’incertezza che si è aggravata negli ultimi anni in coincidenza con l’introduzione nell’ordinamento nazionale della cosiddetta Direttiva Bolkestein, che ha fermato gli investimenti e creato profonde spaccature all’interno della Categoria. Il risultato è che in questo modo un intero settore rischia di ritornare nel limbo della mediocrità che frena lo sviluppo economico dell’impresa. Un esempio lampante è la norma sulle modalità di assegnazione delle concessioni – il famigerato comma 1181 della Legge di Bilancio 2018 – che richiede il requisito del reddito unico familiare e della conduzione diretta del banco per bypassare l’accesso all’attività, una disposizione che Fiva ed Anva chiedono di abrogare immediatamente.
È dunque necessaria una politica di rilancio del settore. Non ha senso – a giudizio delle due Associazioni – il superamento della Direttiva Bolkestein se non viene accompagnato da un piano di sviluppo, di crescita e di ammodernamento delle aree mercatali e delle imprese.
Di qui l’appello a Governo e Parlamento per un sollecito intervento normativo.