Noi Liberali a Vicoforte – Rifondazione Comunista e Possibile denunciano: “Negatoci lo spazio per un intervento”

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Riceviamo e pubblichiamo dalle delegazioni di Mondovì di Rifondazione Comunista e di Possibile, dopo il convegno Noi Liberali, tenutosi a Vicoforte ed al quale ha partecipato anche il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

 

Volevamo chiedere al ministro della Salute perché il Fondo Sanitario Nazionale fosse stato ridotto di 2,3 miliardi e come mai fosse stata prevista una stretta sulla possibilità di accedere a ben 208 fra prestazioni, esami e accertamenti, ma non è stato possibile.
Nella mattinata di sabato 3 ottobre a Vicoforte, cogliendo l’occasione della presenza della responsabile del dicastero ospite del viceministro Costa, abbiamo organizzato un presidio per sensibilizzare i partecipanti all’incontro su questi temi e poi chiesto la possibilità di porre pubblicamente a Beatrice Lorenzin alcune domande. Inizialmente ci era stato assicurato lo spazio per un piccolo intervento, che invece ci è stato poi negato, dopo che Giulio Tremonti ha occupato la parte finale del convegno per spiegare la sua visione dell’economia (ma la ricordavamo molto bene, visto dove siamo finiti applicandola) e la propria avversione alla legge elettorale e alla riforma costituzionale che si sta approvando in questi giorni (riscuotendo non pochi applausi dal pubblico presente, stupendoci non poco).
Nessuna volontà di polemica, ognuno è “liberale” a casa propria, e l’approccio col dissenso degli esponenti di questo governo è quello che già conosciamo bene. Ciò che volevamo dire continueremo a dirlo. Per esempio, diciamo che tagliare le spese per la sanità e poi togliere l’Imu anche ai ricchi, per noi non solo è sbagliato, ma è addirittura immorale, se qualcuno non s’offende per quel “addirittura”. Così come, prevedere sanzioni per i medici che prescrivano esami ritenuti non sempre necessari, anzi, appropriati, dalla legge, per forza ricadrà sui pazienti, che o si vedranno non prescritto qualcosa, o saranno spinti a recarsi al privato. E non tutti possono farlo, anche chi non rientra nelle tabelle che definiscono lo stato di indigenza.
Nei fatti, per dirla in termini antichi, questa è una scelta classista. I ricchi, di quei tagli e di quel decreto, non se ne accorgeranno nemmeno. Tutti gli altri e i poveri soprattutto, lo sentiranno sulla propria pelle quotidianamente. E ciò, nella comica costante comunicativa della “lotta agli sprechi” e alle “spese inutili”, che sono sempre quelli che servono alla qualità di vita e per garantire i diritti degli ultimi, mai quelli che riempiono i conti e formano i profitti dei primi.

 

Possibile Mondovì
Partito della Rifondazione Comunista Mondovì