Arrestato passeur italiano sul Colle della Maddalena: stava trasportando in Francia 9 migranti

Si tratta di un 30enne marchigiano

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Sempre più mirata nell’ambito dell’ampio programma finalizzato alla prevenzione, controllo e repressione dell’immigrazione clandestina, è l’attenzione volta al contrasto del crescente fenomeno dei “passeur” : elementi senza scrupoli appartenenti alla malavita nostrana ed extracomunitaria che, dietro lauti compensi in danaro, trasportano migranti spesso in condizioni disumane, oltre il confine italiano.

In seguito alle direttive impartite dal Direttore Interregionale della 1^ Zona di Frontiera di Torino e del Questore di Cuneo, fortemente sollecitate a livello centrale dalla Direzione dell’Immigrazione e delle Frontiere, sono stati incrementati i controlli lungo tutte le tratte di confine con la Francia, istituendo pattugliamenti congiunti con la PAF Police National francese lungo la linea confinaria.

Alcune notti fa , una di queste operazioni ha consentito alla Polizia di Frontiera di Limone Piemonte diretta dal dott. Martino Santacroce unitamente alla PAF Polizia di Frontiera Francese e la Gendarmerie, di identificare e catturare un cittadino italiano colto proprio nell’esercizio di questa attività illegale .

Il trafficante di uomini è un trentenne di origini marchigiane che, a bordo di un furgone nel cuore della notte stava trasportando nove migranti di origini pakistane e indiane in territorio francese attraverso il colle della Maddalena.
Il piano del malfattore però non ha funzionato: proprio sulla linea di confine, in territorio francese, ha incontrato il dispositivo di controllo, forzandolo e dandosi alla fuga in direzione Barcellonette.

Il suo viaggio è terminato ben presto dopo l’inseguimento delle forze di Polizia che lo hanno bloccato ed arrestato in territorio francese per poi condurlo presso la caserma della Gendarmerie di Barcelonette.

Il passeur è stato arrestato in flagranza di reato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggiunta dell’aggravante a causa delle condizioni disumane in cui versavano i nove malcapitati, mentre questi ultimi venivano trasferiti presso la Questura di Cuneo per gli adempimenti amministrativi a loro carico in merito alla posizione giuridica sul territorio dello Stato.

c.s.