ELEZIONI 2019 – Bruna Sibille: “Finito il mandato, credo di candidarmi come consigliere comunale semplice”

Volge al termine il lungo percorso del primo cittadino uscente: "Occorre ascoltare le esigenze dei giovani e cercare di tradurle in possibilità di realizzazione e di progetti concreti"

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Bruna Sibille (foto Danilo Lusso - Ideawebtv.it)

Bruna Sibille nasce a Bra, sua città da sempre.

Laureata in Economia e commercio all’Università di Torino, ex insegnante, molto attiva in numerose iniziative nel campo del volontariato e del sociale. Assessore regionale in Piemonte dal 2005 al 2009 con deleghe alla Montagna, alle Opere pubbliche e alla Difesa del suolo, dal maggio 2008 presidente dell’Autorità interregionale per il fiume Po. Consigliere comunale a Bra dal 1981 al 2009, dal 1999 al 2004 ha ricoperto la carica di vice-sindaco con deleghe allo Sport, Turismo e Manifestazioni. Nel 1995 riceve l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Dal 2009 al 2014 è stata eletta sindaco di Bra, riconfermata con le elezioni del 2014. Iscritta al circolo territoriale braidese del Partito Democratico.

Quattro anni e mezzo fa, arrivò la riconferma e l’inizio del tuo secondo mandato.
Una riconferma, con tutta onestà, al di sopra delle aspettative e fu quasi un 62% di consensi. Frutto di un lavoro di squadra, il team regge soltanto con la condivisione. Un lavoro molto intenso, determinato, coeso. Il rapporto tra di noi è amministrativo e di amicizia, un confronto di esperienze con assessori e consiglieri. La conseguenza dei primi cinque anni di lavoro e che ha prodotto il risultato del 2014. Sulla base di quel risultato, noi avevamo un programma amministrativo, quando siamo partiti, che era proiettato su un ambito decisamente più ampio e i cinque anni avevano permesso di raggiungere alcuni obiettivi. Credo che questi ultimi quattro anni e mezzo, hanno dato la possibilità di realizzare molti progetti, un rapporto con i cittadini, una comunità che collabora attraverso il volontariato. L’attività di un’Amministrazione si misura in termini di risultati ottenuti, con i bilanci da una parte e con i rapporti umani dall’altra“.

Il bilancio dei tuoi, quasi, 10 anni da sindaco di Bra?
Ho desiderato moltissimo fare il sindaco al punto di interrompere, con un anno di anticipo, il mio ruolo da assessore alla Regione Piemonte, importante e gratificante. L’esperienza amministrativa da primo cittadino, è quella più completa. Ti permette di risolvere i problemi minuti e di affrontare tematiche anche molto ampie. E poi c’è il rapporto diretto con i braidesi. A volte (racconta sorridendo n.d.r.) allungo il tragitto casa-Municipio in bicicletta, altrimenti ho sicure sei o sette tappe intermedie sicure, tra un semplice saluto, uno scambio di vedute o una confidenza. La nostra è una città in cui, fortunatamente, è la provincia che prevale, l’elemento del conoscersi. Questo ha dei difetti, ma soprattutto dei pregi. Si è in grado di conoscere abbastanza in fretta tutti gli aspetti, le problematiche che emergono, intervenire quando puoi intervenire. Un elemento molto importante. Mi dispiace non aver potuto ultimare via Vittorio Emanuele II, da via Rambaudi alla chiesa di Santa Croce, purtroppo per mancanza di fondi. Siamo molto contenti, invece, dal lato che molte aziende chiedono di ampliarsi perchè l’ampliamento porta nuovi posti di lavoro, sicurezza economica. Anche se, il problema del lavoro resta uno degli aspetti, insieme a quello della casa, che c’è e che cerchiamo di affrontare“.

Oggi che Bra vedi?
Bra è cambiata, nel modo con cui si relaziona chi la popola, nella fisionomia. Nell’arco dei dieci anni, abbiamo attuato quasi una riqualificazione all’anno. Se pensiamo a che cosa sono adesso via Piumati, il centro storico, via Principi di Piemonte, via Vittorio Emanuele II, l’area pedonale in via Cavour, via Umberto, via Regina Margherita a Pollenzo, i giardini di Bandito, via Umberto, il Movicentro, la stazione ferroviaria. C’è un incremento del traffico ferroviario, tra pendolari e turisti, con ottimo risultato ambientale. La raccolta differenziata è stata portata dal 46% a oltre il 70%. Ci sono dei cambiamenti sostanziali ed altri che si vedono di meno. Interventi scolastici, riqualificazione energetica, di rimessa a posto. Nessuno è più importante di un altro, sia chiaro. Avremmo voluto farne altri, ma è solo una questione di tempo e penso ai lavori al Complesso “Attilio Bravi” tra nuovo campo sintetico di calcio e pista di atletica, slittati al 2019. L’attività puntuale della mobilità sostenibile, la cultura e come è cambiato, in questi 10 anni, il teatro Politeama, con un ricchissimo programma di spettacoli e con due terzi dei posti a sedere che, oggi, sono in abbonamento fisso. Straordinario. Bra, una città più ordinata, più pulita, decorata con i fiori e nelle rotonde, adottate da delle aziende. Il bello aiuta a migliorare la qualità del vivere. Sottolineo due aspetti fondamentali del volontariato: Coloriamo la città che ha coinvolto centinaia di persone, eliminando brutture e atti vandalici; il grande lavoro di riqualificazione nei cimiteri delle frazioni di Bandito e Pollenzo, senza dimenticare il nuovo volto dato all’Ara crematoria di Bra. Uno dei doni che lasciò al Comune, un amministratore avveduto e attento come l’avvocato Boglione”. (Giuseppe Boglione, 1866-1893, avvocato, libero pensatore e filantropo, cittadino braidese che donò al Comune il terreno per la realizzazione del Teatro Politeama che è stato intitolato alla sua memoria. Col suo lascito testamentario si realizzarono altre importanti opere quali: l’Ara crematoria, la scalinata di ingresso del Palazzo municipale, il porticato di Palazzo Garrone n.d.r.).

Prossimamente partirà la nuova campagna elettorale per le amministrative del 2019. Il centrosinistra a Bra cosa farà?
“Sta lavorando, all’interno di azioni che coinvolgano le liste che hanno fatto parte della scorsa tornata, per cercare di trovare il candidato sindaco. In questi anni, credo di aver lavorato per far crescere una classe dirigente, un gruppo dirigente, all’interno del quale abbiamo diverse persone che sono e sarebbero in grado di affrontare le sfide che richiede la qualifica di primo cittadino. Ci stiamo muovendo con determinazione, con un dibattito consistente tra di noi, con l’intento di valorizzare tutte le persone”.

Cosa farà Bruna Sibille?
“Al termine del mio mandato, avrò 68 anni compiuti e con un’esperienza politico-amministrativa molto ampia. Non penso e non credo di andare in pensione. Il nuovo sindaco credo che debba avere tutta l’autonomia di prendere le proprie decisioni e di coordinare la Bra degli anni 2020. Credo di candidarmi, ma come consigliere comunale semplice per mettermi a disposizione e non per entrare in Giunta come assessore. Sento di avere, ancora, potenzialità ed esperienza da poter spendere nell’aiuto della coalizione. Il mio ruolo può essere quello di ritagliarmi uno spazio che diventi meno impegnativo. Così nel frattempo spero di diventare nonna, lo desidererei molto. Farò un attività politica di aiuto e di supporto, facendo tesoro su quanto affrontato in ambito comunale, regionale e nel dialogo con i Ministeri a Roma. Darò il mio appoggio in campagna elettorale e, nel caso di vittoria, nel lavoro amministrativo, per quanto sia necessario e mi venga richiesto”.

Il candidato sindaco?
“Non c’è ancora un identikit, anche se si sta man mano delineando. Devono maturare il candidato, gli obiettivi programmatici, la coalizione. Abbiamo ancora diverse cose da chiudere”.

Un pensiero sulle prossime elezioni regionali?
“Credo che le prossime siano delle elezioni particolari. Da un lato, si intersecano con la politica nazionale e dall’altro, dopo un po’ di reticenza il presidente attuale Sergio Chiamparino ha deciso di ricandidarsi. Una candidatura forte, con un appeal elevato. In questi anni ha lavorato molto, per fare in modo che la Regione Piemonte non perdesse delle opportunità e che non fosse esclusa dal resto del Nord. Sosterrò in maniera determinata Chiamparino e mi auguro che possa vincere ancora”.

Sulla situazione politica, nazionale, attuale?
“In generale, cerco di parlare il meno possibile perchè il sindaco deve fare politica locale. Non vi è dubbio, però, che ci sono delle questioni che emergono e che sono di tale problematicità, da avere delle ripercussioni, anche, sui comuni. Penso che sia, assolutamente, legittimo il pensare di innalzare l’elemento di debito, però per fare degli investimenti che creino posti di lavoro. Viceversa, ho l’impressione che siamo in presenza di una grande capacità comunicativa di problemi, a volte, non esistenti o non esistenti nella misura in cui vengono presentati. Penso ai richiedenti asilo, oggetto di settimane e settimane di parole. Una tematica che va, certamente, affrontata. L’ex ministro Minniti aveva, con grande determinazione, cominciato ad affrontarla. In questo momento mi risulta che, al di là delle dichiarazioni, non abbia della concretezza nelle cose che succedono. Sembrava dovessero esserci migliaia di rimpatri, invece non mi risulta che stiano avvenendo. Molto facile dichiarare, molto più difficile l’attuazione pratica. L’altro aspetto è il reddito di cittadinanza. Se da un lato occorre prestare attenzione a chi è in difficoltà, occorre dall’altro non immaginare uno sfondamento dei conti dello stato, per mantenere dei pelandroni a casa sui divani, a fare nulla. Chi è in difficoltà va aiutato ma, a livello locale, abbiamo cercato di chiedere delle contropartite, piccole contropartite. L’idea che esista una sorta di Paese di Bengodi, in cui ricevi 780 Euro in cambio di niente e puoi rinunciare fino a tre possibilità di offerte di lavoro, è un elemento che non condivido. Si corre il rischio del lavoro nero. Esiste un problema del lavoro, ma probabilmente non va affrontato in questo modo”.

Come avvicinare i giovani braidesi ad un interesse politico e, di conseguenza, alle urne?
“Per poterli avvicinare, occorre ascoltarli. Ascoltare le loro esigenze e cercare di tradurre le loro esigenze in possibilità di realizzazione e di progetti concreti. Non credo che da parte di una persona che si sta avvicinando ai 70 anni, servano paternali e lo spiegare. Attraverso l’avvicinamento che possono fare la Consulta politiche giovanili, i gruppi consiliari, le singole persone aderenti liste e quelle già attive nelle attività braidesi”.

Poco prima dell’intervista, ieri pomeriggio, sul profilo personale Facebook, il sindaco aveva scritto: “Una notizia spiacevole: stamattina una tromba d’aria a Laigueglia ha scoperchiato parte del tetto della nostra Colonia marina. Non ci sono danni a persone o cose esterne alla nostra proprietà e siamo assicurati. Tre responsabili del Comune si sono recati subito sul posto. Nel Ponente ligure ci sono stati violenti fenomeni atmosferici, ma dispiace che l’edificio, a cui siamo tanto affezionati, sia stato danneggiato piuttosto gravemente. Nonostante i danni, siamo fiduciosi di poter ripristinare il servizio per la prossima estate“.