Utilizzare le ferrovie dismesse per farne una lunga pista ciclabile da Pollenzo fino a Ceva e poi ancora oltre, per collegarsi alla già esistente pista Imperia-Sanremo. E’ il progetto della “Via del mare” di recupero dell’ex ferrovia Bra-Ceva che prevede diverse diramazioni, tra cui la Mondovì-Bastia, come pista ciclabile che ha ottenuto il consenso di 40 Comuni della Granda, oltre ad enti e associazioni.
Dal progetto si sta passando ai fatti. Venerdì 23 ottobre, in Provincia a Cuneo, è stato firmato il protocollo d’intesa per effettuare uno studio di fattibilità, primo passo concreto per arrivare ad una decisione definitiva sul percorso di interesse europeo e già deliberato dalla Giunta della Regione Piemonte lo scorso lungo. L’ipotesi progettuale, già definita dall’Ufficio Tecnico della Provincia fin dal 2008, è stata integrata con l’inserimento della tratta Ceva-confine Piemonte, confermando il percorso del Tanaro come dorsale ciclabile tra Alba, Cherasco, Ceva e Ormea.
All’incontro erano presenti, oltre i numerosi sindaci, amministratori locali e tecnici coinvolti, l’assessore regionale ai Trasporti Francesco Balocco, il consigliere provinciale delegato al Turismo Rocco Pulitanò, il presidente Calso Marco Botto, presidente Federazione italiana amici bicicletta (Fiab), Aldo Tichy.
“Quello di oggi è un passo importante – ha detto l’assessore Balocco – perchè permette di avviare uno studio per il recupero di piste ciclabili usufruibili da famiglie lungo percorsi fluviali. E’ una proposta lungimirante, frutto di un lavoro di squadra che ci permette di avere un progetto forte”.
“L’opera sarà finanziata da fondi europei appositamente stanziati per lo sviluppo e non peserà sulle casse degli enti locali – ha aggiunto Pulitanò. Il progetto rientra nella rete ciclabile di interesse regionale e quindi va nella direzione di come la Provincia vuole promuovere e valorizzare il territorio, per creare un turismo a misura di famiglia. Il ruolo di questa nuova Provincia che sta nascendo è quello proprio di un ente di area vasta che va a coordinare i Comuni con gli enti superiori. La Provincia diventa, così, la grande casa dei Comuni”.
Marco Botto, presidente del Calso e promotore dell’iniziativa: “E’ un primo grande risultato di un lavoro che ci impegnerà ancora per tanti anni e che forse per la prima volta ha avuto il consenso unanime di 40 Comuni, insieme alla Regione e alla Provincia, per valorizzare un territorio di indubbio significato turistico, tra l’altro già confermato con l’iscrizione dell’Unesco. Il tracciato è tangente al sito recentemente riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità”.
c.s.