Madonna dei Boschi di Boves: inaugurata esposizione etnografica di Cascina Marquet

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E’ stata inaugurata ufficialmente, con ottima presenza di pubblico, la nuova esposizione permanente storico-etnografica di Cascina Marquet, di fronte al «Museo della Castagna», presente il neo assessore alla cultura Raffaella Giordano, che ha fatto presentazione, ringraziando i volontari che si sono impegnati.

 

 

Pergamena di ringraziamento è stata consegnata ai cinque più assidui, Gino Baudino, Ezio Dalmasso, Piero Cravesano, Erio Giordano, Giorgio Musso. I primi due hanno spiegato il loro ruolo nell’intervento, cominciato quando l’allora sindaco Mario Giuliano ha chiesto parere sugli oggetti a disposizione, dimenticati da anni, continuato con un intervento anche conservativo e concluso con la decisione di collocarli in tale luogo, in spazi risistemati grazie a finanziamenti regionali, di cui ancora si doveva decidere l’uso, sempre seguiti con attenzione dall’ex assessore Silvana Dutto Giordano. Non hanno mancato di ringraziare quanti hanno offerto loro «ricordi di famiglia», gente di Boves, rendendo possibile la realizzazione (molti nomi sono esposti).

 

Particolarmente impegnativa è stato l’allestimento della zona dedicata alla Famija Bovesana ed alla Corale, per la quale è stato necessario un lungo lavoro, anche, per il recupero delle fotografie.
Molto apprezzato è stato il lavoro fotografico di Michele Siciliano, che molto aiuta a comprendere.
Significativamente alcuni ragazzi sono stati i primi ad entrare nella struttura. Si stanno valutando i necessari orari di apertura.

 

La Consulta Famiglie bovesana vi aveva organizzato la sua terza «domenica», proposte di incontro e socializzazione, dal titolo «Ti auguro tempo», occasione, anche, per l’Assemblea annuale, momento, oltre che di giochi, musica, visita ai musei, anche di bilancio della stagione trascorsa e di raccolta di idee e progetti per la prossima. Massimo Borio ha portato il suo saluto nella inaugurazione della « esposizione permanente storico-etnografica» e, da quel momento, la festa è stata unica, dalla visita alla condivisione del rinfresco finale.