Nella chiesa di San Francesco, sino al 20 gennaio, sarà visitabile l’allestimento
“Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte”, la mostra promossa dalla fondazione “Crc
Allestito presso i suggestivi spazi del complesso monumentale di San Francesco, restaurato e restituito alla città nel 2011 grazie a un importante finanziamento della fondazione “Crc”, il percorso espositivo nasce dalla volontà di tracciare una ricerca organica su una serie di esperienze artistiche manifestatesi dopo la caduta del fascismo e riconducibili alla corrente conosciuta come arte informale. Negli anni Cinquanta un gruppo di artisti decisi a liberare la pittura e la scultura dal canone della rappresentazione figurativa o astratta iniziarono un nuovo percorso di ricerca fondato sulle riflessioni mosse intorno ai territori del segno, del gesto e della materia.
In San Francesco saranno esposte al pubblico fino a domenica 20 gennaio, ogni settimana dal martedì al sabato, con ingresso gratuito, le opere dei principali protagonisti di quell’irrepetibile stagione artistica: da Alberto Burri a Lucio Fontana, da Carla Accardia e Giuseppe Capogrossi, passando per il Gruppo degli otto (Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso, Turcato e Vedova), riuniti attorno al critico d’arte Lionello Venturi. Proprio il critico modenese fornisce una definizione sulla particolare attività svolta da questi artisti, descrivendo la spaccatura del gruppo con i movimenti artistici dell’epoca e precisando la volontà di questi ultimi di uscire dal binomio tra realismo e astrattismo. Accanto a una lettura dei fenomeni pittorici dell’epoca, il percorso espositivo propone una selezione delle maggiori esperienze del periodo anche in ambito scultoreo, con opere di Mirko Basaldella, Alberto Burri, Ettore Colla, Pietro Consagra, Nino Franchina, Franco Garelli, Umberto Mastroianni e Giuseppe Tarantino.
«Questa mostra ci regala l’occasione di investigare su un periodo storico in cui in Italia prende avvio un nuovo percorso di ricerca espressiva», racconta il direttore della Gam di Torino, nonché curatore della mostra, Riccardo Passoni. «Avremo la possibilità di rileggere in una visione di insieme il ruolo dei protagonisti di quella ricca stagione artistica che si sono affacciati consapevolmente sui nuovi temi e fermenti internazionali».
«Questa nuova e importante mostra prosegue la collaborazione con la Gam dopo il successo ottenuto nel 2017 con “Io non amo la natura”, commenta il presidente della fondazione “Crc”, Giandomenico Genta. «L’evento si inserisce in un ricco calendario di iniziative artistiche e culturali che la Fondazione promuove a Cuneo, Alba e Mondovì per offrire a tutti i visitatori l’opportunità di ammirare di persona opere di artisti riconosciuti a livello internazionale».
Per tutto il periodo di apertura di “Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte” la fondazione “Crc” propone un ricco programma di attività collaterali curate da “Feliz Comunicazione” in collaborazione con l’associazione “La scatola gialla”, il Conservatorio “Ghedini” di Cuneo, il “Mets”-Musica elettronica & tecnici del suono del Conservatorio di Cuneo, il liceo artistico “Ego Bianchi” di Cuneo, “Múses”-Accademia europea delle essenze di Savigliano, “Le incredibili storie” e “Open Baladin”, che comprende una quarantina di appuntamenti tra visite guidate, laboratori artistici, proposte per le famiglie, eventi speciali e conversazioni informali. Per avere maggiori informazioni e per prenotazioni è possibile telefonare al 388-1162067 o scrivere a [email protected].
Obiettivo del programma degli eventi collaterali all’allestimento nell’ex chiesa di San Francesco sui maestri italiani dell’informale è facilitare la fruizione delle opere in mostra e, più in generale, di promuovere e incoraggiare l’avvicinamento all’arte da parte dei diversi segmenti di pubblico. Per questo motivo sono state ideate iniziative specifiche per ciascun “target” di riferimento.
Gli eventi sono stati concepiti e organizzati con la collaborazione e la creazione di sinergie con le associazioni e le istituzioni culturali del territorio.
La sezione eventi speciali del programma conta tre interessanti iniziative per sperimentare un approccio inconsueto e originale nell’interazione con l’oggetto artistico, che vada oltre alla semplice fruizione visiva. “Meditazione informale”, condotto da Domenico Olivero, è uno “slow looking”, un invito a penetrare la dimensione artistica attraverso alcuni esercizi meditativi. “Synesthesia o dal punto di “vista” del naso”, in collaborazione con il “Múses” di Savigliano e “Le incredibili storie”, propone un percorso visuale e olfattivo per farsi trasportare di opera in opera seguendo il profumo delle essenze, in un viaggio tra arte, memoria e emozioni.
Con “Acustiche informali”, infine, le composizioni appositamente realizzate per la mostra da studenti e docenti del “Mets” daranno vita a un concerto-“performance” di musica elettronica in cui materia, gesto e suono si libereranno nello spazio architettonico.
Ulteriore àmbito di attività è quello delle conversazioni informali.
Per “Volti e storie d’artista” sulla galleria “Il ponte” e l’arte informale a Torino interverranno, all’“Open Baladin”, Enrico Perotto e Stefania Testa.
Sempre all’“Open Baladin” Enrico Perotto, Walter Accigliaro, Cesare Botto e Silvio Rosso dibatteranno sul tema “Tre protagonisti dell’arte post-informale in provincia di Cuneo”. La terza conversazione, presso il conservatorio “Ghedini” di Cuneo, sarà sul tema “Materia segno suono”, sull’avventura dell’informale tra arte e sperimentazione musicale, con Gianluca Verlingieri e Enrico Perotto.
Alle famiglie vengono proposte visite speciali, appositamente studiate per incuriosire e appassionare sia i bambini sia i loro genitori.
In alternativa, in alcuni pomeriggi, mentre papà e mamma visitano in autonomia la mostra, i bambini possono aderire ai laboratori artistici organizzati e gestiti dall’associazione “La scatola gialla”.
Si tratta di quattro attività che verranno proposte più volte durante la stagione: “Metropittura” con Lucia Polano per un’esperienza di pittura collettiva; “Scintillante” con Christian Grappiolo, laboratorio per animi fotosensibili e spade laser; “L’occhio irrequieto” con Luca Giordana, un vero e proprio happening performativo pittorico-musicale; “Il nostro corpo infinito” con Lucia Polano, per creare una grande opera astratta a partire dalle sagome dei corpi dei partecipanti.
Tutti i laboratori artistici si svolgeranno presso il complesso monumentale di San Francesco e negli spazi laboratoriali della fondazione “Crc”, in via Armando Diaz. La partecipazione è gratuita, ma è necessaria la prenotazione.
Lungo tutto il periodo di apertura della mostra, a cadenza settimanale, sono programmate visite guidate di differenti tipologie: “Alla scoperta dell’arte informale” è dedicata a chi si avvicina per la prima volta all’arte informale; la “Visita guidata storico critica” propone una “full immersion” nell’avventura culturale e artistica dei protagonisti dell’arte informale italiana; “Visita d’artista” è una visita emotiva che porta ad immedesimarsi nelle scelte d’artista e riscoprire in maniera empatica la potenza comunicativa delle opere.
A queste proposte si sommano quelle condotte da guide d’eccezione: “In mostra con il curatore” per passeggiare fra le opere in mostra con il curatore e direttore della Gam-Galleria d’arte moderna di Torino, Riccardo Passoni, e, infine, “Visita a cura degli studenti” che prevede l’accompagnamento degli studenti del liceo artistico “Ego Bianchi” di Cuneo.