Su proposta degli assessori regionali alla Sanità e alla Montagna, Antonio Saitta e Alberto Valmaggia, la giunta Chiamparino ha deliberato l’aggiornamento delle tariffe per l’attività prestata dall’elisoccorso nell’ambito della mobilità sanitaria e, soprattutto, ha stabilito le modalità di compartecipazione al costo degli interventi di soccorso in zone impervie.
Quindi, non solamente nelle terre alte. Un provvedimento già adottato dalla Valle d’Aosta e al quale sta lavorando la Lombardia. Le tariffe in vigore erano ferme dal 2006 e prevedevano un costo fisso di intervento di 3084 euro, indipendentemente dalla sua durata. A partire dal 1º gennaio 2016 le prestazioni di emergenza dell’elisoccorso del 118 sono di 120 euro di diritto fisso per la chiamata e di 120 euro di costo per ogni minuto di volo. Lo stesso discorso vale per l’intervento del Soccorso Alpino e speleologico piemontese: 120 euro di diritto fisso per la chiamata di ogni squadra e 50 euro di costo per ogni ora aggiuntiva, oltre la prima, di operazioni svolte da ciascuna di esse. La corresponsione della tariffa si applica per residenti o non residenti in Piemonte nel caso in cui la chiamata è totalmente immotivata, come può essere uno scherzo, e nel caso in cui generi la ricerca di persone disperse dovuta a un comportamento irresponsabile.
Quando la chiamata di intervento è per l’utilizzo di una dotazione tecnica non adeguata o dalla scelta di percorsi non adatti al livello di capacità o al mancato rispetto di eventuali divieti, la spesa di compartecipazione è fino a un tetto massimo di 1000 euro. Quest’ultima, però, non si applica quando la persona viene ricoverata all’ospedale o resta in osservazione breve intensiva in Pronto Soccorso. La definizione della gravità del caso – il famoso codice dal bianco al rosso – spetta agli equipaggi intervenuti. Non sono dovuti costi quando l’intervento è di recupero salme.
“Con la delibera di aggiornamento delle tariffe per l’attività dell’elisoccorso – sottolinea l’assessore Saitta – abbiamo voluto introdurre anche in questo importante settore un principio di appropriatezza, affinché il servizio venga utilizzato solo per far fronte a reali emergenze e a chiamate fondate su motivazioni serie. Così come per tutti gli altri ambiti della nostra sanità, le risorse risparmiate verranno utilizzate per il miglioramento dei servizi per i nostri cittadini”.
D’accordo il collega Valmaggia: “Un maggior coordinamento del Soccorso Alpino con il servizio di elisoccorso del 118 consentirà di migliorare ulteriormente gli interventi alle persone in difficoltà in montagna e nelle zone impervie del nostro territorio. La compartecipazione delle tariffe introduce inoltre un elemento di responsabilità personale volto a prevenire situazioni causate da imprudenza e superficialità”.
Nel 2014 gli interventi dell’elisoccorso sono stati 2400, di cui 521 in montagna. Di questi ultimi, la suddivisione relativa alla gravità è: 49 di codice bianco; 235 di verde; 178 di giallo e 9 di rosso. Inoltre, si è effettuato il recupero di 23 salme e attivata la ricerca di 27 dispersi.