Lunedì 2 novembre sono state riaperte al traffico, come previsto, la strada provinciale 21 nel tratto Boves-Borgo San Dalmazzo (zona tra la rotatoria dopo Fontanelle e il ponte di ferro sul torrente Gesso) e, a senso unico alternato, la strada provinciale 259 nel tratto tra il bivio con la provinciale 21 (località ponte di ferro) e Roccavione (località Vallon Grande) detta del “ciadel”, chiusa da mesi per lavori di disgaggio dei pendii rocciosi a monte della strada provinciale e di consolidamento che sono in fase di conclusione.
Per gli ultimi interventi sarà necessaria la chiusura a senso unico alternato diurno e il cantiere potrà ancora causare brevi momenti di chiusura totale (circa venti minuti) per lavorazioni necessarie alla sicurezza sia per le maestranze, sia degli utenti stradali. I lavori si sono svolti nel periodo estivo perchè lungo questo tratto di strada è presente una condotta del gas di grandi dimensioni che alimenta la valle Vermenagna, che non poteva essere interrotta in un’altra stagione. Cantiere chiuso, comunque, senza alcun ritardo.
L’intervento rientrava tra quelli previsti nel decreto del dicembre 2011 del Commissario straordinario, delegato all’attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, per una spesa complessiva di 800 mila euro. La “strada del Ciadel” è da sempre soggetta a pericolose cadute di massi e pietre. Oltre alla pulizia del versante roccioso e la rimozione dei materiali instabili eseguita da rocciatori specializzati, si è provveduto alla sistemazione e al riposizionamento delle reti in aderenza con tagli selettivi della parete rocciosa e l’installazione di 60 metri di barriera paramassi a basso impatto visivo.
Nel progetto, redatto dall’Ufficio Tecnico della Provincia, è stata posta particolare attenzione alla zona a ridosso della curva tra il ponte di ferro e Vallon Grande allo scopo di migliorare le misure di protezione della viabilità, così da rendere più accessibile il tratto stradale sulla direttrice che porta al confine con la Francia. In seguito tutte le superfici rocciose in adiacenza della strada provinciale non ancora rivestite con reti paramassi armate sono state opportunamente rivestite ed armate con funi spiroidali. Nel contempo, sono state sostituite le barriere di sicurezza stradale danneggiate dai massi, con la realizzazione di un nuovo cordolo di fondazione stradale in grado di sostenere strutturalmente i nuovi sistemi di ritenuta, realizzati in molti tratti a sbalzo sul sottostante muro di contenimento. Vista la presenza in più punti della parete rocciosa di ruscellamenti di acqua, si è ripristinato il sistema di smaltimento delle acque per evitare pericolosi ristagni, realizzando canalette alla francese e ripristinando o realizzando ex novo degli attraversamenti. Al termine è stata bitumata la strada rimodellando le pendenze trasversali per un’efficace smaltimento delle acque, ripristinando anche la segnaletica orizzontale.