Salgono a 18 i territori piemontesi a poter vantare il prestigioso titolo di “ambasciatori europei dello sport”. Ieri sera, a Bruxelles, sono state consegnate le 31 nuove bandiere dell’Aces Europe: l’associazione che, in sinergia con la Commissione Ue, conferisce i riconoscimenti di “European Capital, City, Town e Community of Sport”.
Quattro le realtà piemontesi che, nell’anno in cui Torino è “Capitale”, si aggiungono all’elenco per il 2016, portando la regione in testa alla classifica Ue: in provincia di Torino Orbassano e l’Unione dei Comuni Olimpici Via Lattea, insigniti rispettivamente del titolo di “Town” e “Community”, insieme alla Valle Varaita in provincia di Cuneo e alla Valsesia nel Vercellese, anch’esse tra le nuove Comunità europee dello Sport.
A sostenere le candidature piemontesi è stato in prima persona l’eurodeputato Alberto Cirio, nominato nei giorni scorsi vice presidente dell’EGFA, l’organismo presieduto dall’ex ministro allo sport spagnolo, Santiago Fisas, che rappresenta il Parlamento europeo all’interno dell’Aces.
Un riconoscimento per l’impegno messo in campo come assessore regionale allo Sport dal 2010 al 2014, grazie al quale il Piemonte è stata la prima Regione in Europa a siglare un protocollo d’intesa con l’Aces per la diffusione dei premi.
“Lo sport è uno strumento straordinario per condividere valori comuni, migliorare la qualità della vita e promuovere la bellezza delle nostre terre – sottolinea l’on. Cirio – I premi dell’Aces sono un modo per riconoscere e valorizzare l’impegno dei territori che hanno creduto e investito su tutto questo, facendo dello sport la propria bandiera, in Europa e nel mondo”.
“Se i padri costituenti dell’Europa fossero stati presenti, alla cerimonia di Bruxelles, avrebbero pensato che è questa l’Unione a cui volevano dar vita – commenta Roberto Pella, vice presidente nazionale Anci e membro del Comitato Regioni dell’Unione Europea – Un’Europa fatta di cittadini e amministratori, che non è solo burocrazia, ma soprattutto unione di territori, accomunati in questo caso dai valori universali dello sport, che è integrazione, gioco di squadra e capacità di superare le barriere politiche, religiose e sociali. Senza contare che se tutti investissimo in modo serio nella crescita della pratica sportiva per tutti riusciremmo, nell’arco di 20-25 anni, ad abbattere in modo significativo il costo del sistema sanitario di circa 80 miliardi di euro in Europa e almeno 6-7 miliardi in Italia”.
Tra le altre località piemontesi che hanno ottenuto il titolo negli anni passati: Novara – Città Europea dello Sport 2009, Busca (Cn) – Comune Europeo dello Sport 2010, Pino Torinese (To) – Comune Europeo dello Sport 2011, Fossano (Cn) – Comune Europeo dello Sport 2011, Savigliano (Cn) – Comune Europeo dello Sport 2012, Valdengo (Bi) – Comune Europeo dello Sport 2012, Alba (Cn) – Città Europea dello Sport 2013, Giaveno (To) – Comune Europeo dello Sport 2013, Biella – Città Europea dello Sport 2014, Chieri (To) – Città Europea dello Sport 2014, Cervere (Cn) – Comune Europeo dello Sport 2014, Cantalupa (To) – Comune Europeo dello Sport 2014, l’Unione Comuni Colline di Langa e del Barolo (Cn) – Comunità europea dello Sport 2014, Torino, Capitale Europea dello Sport 2015.
c.s.
foto © Paolo Cerrina