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Campioni del mondo? (Quasi) da non crederci!

Marco Reviglio di Marene è capitano della nazionale di bowling che a dicembre ha ottenuto lo storico risultato, battendo anche i professionisti americani

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Hai vinto praticamente tutto quello che si poteva vincere, a livello italiano ed europeo. Sei stato capitano della tua nazionale, difendendo con orgoglio i colori dell’Italia. A 50 anni superati, decidi che è tempo di lasciare spazio ad altri e di continuare a giocare solo per diletto. Suc­cede, però, che in vista di un im­portante appuntamento il ct della squadra si trovi scoperto per via di qualche defezione improvvisa e che ti richiami. Tu ti rendi disponibile, se il consiglio federale è d’accordo. L’ok arriva e quindi non solo fai parte della comitiva, ma, in virtù dell’esperienza che hai maturato dall’alto delle quattro partecipazioni al mondiale, sei anche il capitano. Il capitano di una squadra di atleti dilettanti che va a Hong Kong per giocarsi il mondiale come altre 46 rappresentative nazionali, alcune delle quali formate da giocatori professionisti. L’ultima volta la tua nazionale è arrivata ventiduesima. Fare meglio è possibile, immaginare di superare lo sbarramento, da audaci. In­vece, all’ultima partita di qualificazione sei lì che te la giochi e riesci a entrare nei quattro. Nem­­meno quarto, ma terzo. Sei in semifinale contro il Ca­nada. Vinci e cambi il colore della tua medaglia. Per cambiarlo di nuovo e renderla del metallo più prezioso, devi vedertela con gli Stati Uniti d’America, campioni in carica. Li batti per due a zero e chiudi la tua carriera, riaperta a tempo determinato fuori tempo massimo, da campione del mondo.
Se questa fosse la sceneggiatura di un film, quasi di certo risulterebbe poco realistica e si dovrebbe mettere mano alla trama. Ma la vita, a volte, sa osare più della finzione e Marco Reviglio, a 53 anni, si è laureato campione del mondo di bowling a Hong Kong, ottenendo un risultato che ha fatto clamore, perché inatteso di per sé e per giunta contro avversari “galattici”.
L’impresa sua, dei compagni di squadra (Pierpaolo De Fi­lippi, Antonino Fiorentino, Marco Parapini, Nicola Pon­golini) e del ct Massimo Bran­dolini è sulla bocca di tutti da qualche settimana, ma in Gran­da ha un sapore particolare, perché la medaglia d’oro di Reviglio, che nella vita è artigiano edile, ha trovato casa a Ma­rene, dove il capitano vive ormai da qualche anno.
Padre di Sanfrè («della frazione Martini», precisa Marco) e ma­dre di Sommariva Bosco (suo zio è il pittore e musicista Bat­tista Bongiovanni, che con or­goglio sta curando le pubbliche relazioni del nipote, in paese e non solo), per quanto concerne il bowling Reviglio è nato in Li­guria, sulle piste di Diano Marina, dato che ha vissuto a lungo a San Bartolomeo al Mare (dove i suoi risiedono tuttora). «È da quando ho 23 anni che gioco e, come spesso accade, ho iniziato per caso: un pomeriggio pioveva, quindi con altri amici abbiamo optato per una partita a bowling invece dei soliti due tiri a pallone. Mi è piaciuto, me la sono cavata piuttosto bene e il primo torneo tra amici che abbiamo organizzato l’ho subito vinto. Poco dopo ho partecipato al torneo regionale per i novizi e, anche in quel ca­so, siamo arrivati primi. Nel corso degli anni sono arrivati titoli italiani, di singolo, doppio e a squadre e altri tornei. Mancava solo il “mondiale”».
Quella ottenuta a Hong Kong, è la medaglia numero 63, la ventottesima d’oro, in una carriera lunga 30 anni all’interno di uno sport che in Italia non rende certo ricco chi lo pratica a livello agonistico.
«La manifestazione è durata 17 giorni, durante i quali ci siamo ingegnati per ridurre al minimo le spese, optando, per esempio, per ca­mere triple invece delle doppie. Io però, da “nonno” del gruppo ho perlomeno scelto di non dormire sulla brandina con il materassino sottile, de­stinata al più giovane del gruppo. Una sistemazione che gli ha portato bene, dato che è stato quello ad aver tirato meglio di tutti!», scherza il marenese.
Adesso che il bowling è sotto i riflettori, in tanti hanno voluto incontrare, conoscere e premiare il campione mancino. Lo ha fatto San Bartolomeo al Mare, con una bella targa al “suo” campione del mondo e lo farà Marene, con il Comune che ha organizzato per
do­meni­ca 3 febbraio alle 12 una premiazione del proprio concittadino iridato. Anche
l’Am­mi­nistrazione di Sommariva del Bosco ha manifestato l’intenzione di tributare un omaggio al campione.
In qualunque “sala bowling” vada (e non solo lì, come dimostra la mattinata passata a Sanfrè), Marco è accolto con grande entusiasmo. La speranza è che questo interesse possa tramutarsi in un’occasione di avvicinamento di tanti giovani a questo sport.
«Sarebbe bello coinvolgere tan­­ti bimbi affinché fin da piccoli giochino a bowling.
So­prat­tutto spero che più ragazze salgano in pista, perché nel femminile fatichiamo a trovare atlete e sono convinto che se una ragazzina un po’ portata iniziasse a imparare e ad allenarsi seriamente oggi, nel gennaio del 2019, entro gli europei di giugno 2020 potrebbe ambire a far parte del giro della nazionale».

BaNNER
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