Negli ultimi tempi l’avvento dell’e-commerce ha visto aumentare notevolmente la necessità di effettuare spedizioni tramite corriere ma, proporzionalmente alla crescita della domanda, sono cresciuti anche i costi. L’idea partorita da un gruppo di ragazzi piemontesi (Lorenzo Bergia, Marco Giraudo e Fabrizio Sudiero) nasce per contenere i costi del trasporto ed offrire una valida alternativa a chi ha bisogno di spedire un oggetto in un’altra città.
E’ nata così ‘Loportoperte’, una start-up con sede in provincia di Cuneo, che nel concreto si pone come obiettivo quello di poter sfruttare ogni tipo di viaggiatore privato come un corriere, poco importa del mezzo di trasporto utilizzato, da quest’ultimo dipenderà solamente la capacità di carico. ‘Loportoperte’ è una piattaforma internet attraverso la quale le persone possano offrire le une alle altre servizi di trasporto cooperativi utilizzando lo spazio libero che hanno nella propria auto, portapacchi della bicicletta, zaino o marsupio. Il principio di base è semplice: non c’è motivo per cui una persona che si trovi a fare un viaggio da una città ad un’altra non possa trasportare anche delle cose, ricevendo per questo un contributo alle spese.
Qualche dubbio potrebbe sollevare qualche problema sulla privacy, ma Marco Giraudo, uno degli ideatori del progetto, stoppa immediatamente ogni perplessità: “Internet non è altro che un enorme moltiplicatore di servizi per la vita reale delle persone. Per questo ‘Loportoperte’ non tratterrà dati superflui dei membri della piattaforma. Condividiamo già troppi dati relativi alla nostra vita personale”. L’attenzione al trattamento dei dati sensibili è quindi garantita, spiega il giovane imprenditore: “Una volta ricevuta l’identità e quindi assicurata la possibilità di chiedere al mittente o al trasportatore il conto di quanto spedito o trasportato, la sicurezza è garantita. Quello che si vuole offrire è infatti un servizio sicuro che permetta di mettere a frutto l’enorme capacità di carico inutilizzata a causa dell’opacità informativa che impediva, fino ad oggi, di mettere a disposizione lo spazio libero per trasportare cose di altri”.
Per reperire i fondi necessari per cui l’iniziativa imprenditoriale possa sviluppparsi in tempi rapidi, la start-up sta tentando la via del Crowfounding, un metodo di reperimento di finanziamenti che passa per la rete: consultando la pagina web https://www.produzionidalbasso.com/project/loportoperte-gente-che-porta-cose/ è possibile effettuare una donazione. L’obiettivo finale è al limite della filantropia: poter giungere ad un risparmio comune rispetto alle condizioni imposte dal mercato attuale, creando una possibilità di guadagno per ogni cittadino.
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