Il suo Saluzzo ha oggi 24 punti in classifica e sta lentamente cercando di riconoscere la propria identità all’interno di un girone B di Eccellenza quanto mai complesso. Alla viglia della sfida con il San Domenico Savio Rocchetta, mister Pier Paolo Rignanese ha parlato ai microfoni di Ideawebtv.it.
Mister, domenica arriva un avversario sulla carta in difficoltà: partita da vincere?
“Apparentemente questo è il San Domenico Savio Rocchetta, ma la sua posizione in classifica ed un organico costruito con ben altre ambizioni non ci devono lasciare tranquilli: ci sarà da lottare. Ogni partita ha una storia a sè e noi dovremo essere bravi a non giocare con supponenza dall’ “alto” dei nostri 24 punti, giocando ogni pallone nel corso dei 90′”
Arrivati a questo punto della stagione pensa di poter già definire al meglio l’identità del Saluzzo?
“No, è difficle se non impossibile. Il campionato in quanto tale si deciderà a mio modo di vedere attorno a marzo…”
Parole che ricordano quelle usate da Allegri per la sua Juve…
(ride, ndr) “Davvero le ha usate anche lui? Non lo sapevo, questa è davvero una mia impressione. Al momento ciò che conta è solo giocare ogni partita al massimo perchè le posizioni si delineeranno al massimo. Per dare una risposta più precisa sul Saluzzo posso dire che a livello di punti siamo “giusti”: ne avessimo meno sarebbe una brutta stagione, ne avessimo di più avremmo già superato le aspettative. I punti, però, non fanno la classifica, che dipende invece anche dagli altri”
Per domenica rosa quasi al completo?
“Sì, a parte lo squalificato Alessandro Serra ci saranno tutti”
Un’ultima domanda: dicembre significa anche mercato. Se potesse scegliere un ruolo in cui intervenire, quale sceglierebbe?
“Mi risulta molto difficile immaginare di sostituire un mio giocatore o vederne di più forti. Questo, non perchè non si possa migliorare dal punto di vista sportivo, ma perchè ritengo che a livello di gruppo e di mentalità il Saluzzo abbia raggiunto un buon grado di maturità. Se devo rispondere alla domanda, quindi, restando in tema Juventus visto che è stato citato, rispondo così: vorrei un Evra. Non in riferimento al ruolo o alle caratteristiche tecniche, ma al piano mentale del giocatore: nel nostro gruppo al massimo possono entrare giocatori che, come Evra, possano far fare il salto di qualità a livello di esperienza e lucidità alla squadra”
Carlo Cerutti