L’incontro che si è svolto nei giorni scorsi in Provincia per iniziativa del presidente Federico Borgna in accordo con le organizzazioni sindacali, ha coinvolto intorno al tavolo di crisi per la società Gec (Gestione esazioni convenzionate) di Cuneo anche le associazioni di categoria, tra cui Confindustria e Confartigianato, oltre al dirigente regionale dell’assessorato al Lavoro, Carlo Chiama.
Al centro del dibattito, su richiesta dei sindacati, la possibilità di ricollocare, tramite le associazioni di categoria, i dipendenti di Gec sia all’interno delle associazioni stesse, sia nelle aziende associate.
I profili di 79 dipendenti della Gec saranno trasmessi ai Centri per l’impiego della Provincia, che a loro volta li invieranno a Confindustria, Confcommercio e Confartigianato di Cuneo per valutare le possibilità di ricollocazione dei lavoratori, sia all’interno delle associazioni, sia nelle aziende associate. È l’impegno assunto dal presidente della Provincia, Federico Borgna. Nel contempo, i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, tramite il coinvolgimento delle rsa interne Gec, si occuperanno di reperire i profili professionali amministrativi.
A breve dovrebbe riprendere anche la discussione con le banche socie della Gec spa per valutare tutte le possibili soluzioni. Per le organizzazioni sindacali “resta imperativo l’impegno morale delle banche, le quali non potranno sottrarsi a contribuire attivamente a soluzioni che vedano affrontate con adeguatezza le difficoltà delle maestranze che non troveranno occupazione”.
Con la messa in liquidazione della Gec spa si è aperto il problema occupazionale per i dipendenti di cui l’azienda ha annunciato i licenziamenti collettivi a partire dall’aprile 2016 in tre gruppi fino al 2018. Molti lavoratori hanno professionalità elevate, qualcuno è riuscito a trovare altre collocazioni, ma la crisi del settore del credito non consente alle banche socie della Gec di riassorbire tutti i licenziamenti.
c.s.