Nei primi nove mesi del 2015 il valore delle esportazioni cuneesi di merci ha raggiunto i 5,2 miliardi di euro, registrando un incremento del 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Anche sul fronte delle importazioni il periodo gennaio-settembre 2015 ha registrato un aumento rispetto all’anno precedente (+5,1%): il valore delle importazioni è stato pari a 3,0 miliardi di euro. Il saldo della bilancia commerciale si è portato, così, sul valore di +2,2 miliardi di euro, in aumento rispetto a quello dei primi nove mesi del 2014, quando era risultato pari a +2,0 miliardi di euro.
Quanto alle singole dinamiche temporali, il III trimestre 2015 ha registrato una decelerazione del ritmo di crescita rispetto all’inizio dell’anno: facendo seguito alle variazioni tendenziali del +8,7% e +11,7% messe a segno nel I e II trimestre 2015, nel periodo luglio-settembre la crescita è stata, infatti, del 2,5%.
L’entità dell’aumento delle esportazioni della provincia di Cuneo risulta di poco inferiore rispetto a quello concretizzato a livello regionale (+8,7%), ma superiore al dato nazionale (+4,2%). Cuneo si conferma, dopo Torino, la seconda provincia esportatrice del Piemonte, generando il 15,1% del valore delle vendite regionali all’estero.
“I dati sull’internazionalizzazione della provincia di Cuneo nei primi nove mesi del 2015 sono molto positivi, con 5,2 miliardi di euro di export e una crescita del 7,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – ha dichiarato Ferruccio Dardanello, presidente della Camera di commercio –. Pur con dinamiche positive nei principali settori di interesse, dal +9,6% dei prodotti agricoli al +3,6% dell’agroalimentare, il nostro ‘Made in’ evidenzia oggi la necessità di più ampia strategia che, accanto alle politiche di internazionalizzazione messe in campo dagli attori regionali e dal sistema camerale, riconsideri le condizioni di competitività sui mercati internazionali”Q.
L’aumento non ha infatti interessato tutti i principali settori delle vendite cuneesi all’estero. Con una quota pari al 29,3% delle esportazioni provinciali, il comparto dei prodotti alimentari e delle bevande ha registrato un incremento delle relative vendite del 3,6%, scaturito dall’andamento differenziato esibito dai prodotti alimentari e dalle bevande, i primi cresciuti del 6,9% in termini di esportazioni, le seconde diminuite dell’1,3%. Continua a risultare particolarmente buona la performance dei mezzi di trasporto, le cui vendite all’estero rappresentano il 20,8% del totale provinciale e sono aumentate del 36,2% rispetto ai primi nove mesi del 2014 (la forte espansione continua a essere trainata dal comparto delle locomotive e materiale rotabile ferro-tranviario). È risultata debole la dinamica esibita dal settore della meccanica, per il quale il valore delle vendite oltreconfine è diminuito dello 0,6% rispetto al periodo gennaio-settembre 2014. Crescono le esportazioni di articoli in gomma e materie plastiche (+5,8%) e quelle di prodotti tessili e dell’abbigliamento (+5,8%), mentre flette il valore delle vendite all’estero di legno e prodotti in legno (-5,9%). Appare, infine, positiva anche la dinamica esibita dai prodotti agricoli (+9,6%).
Per quanto concerne i mercati di sbocco, il bacino dell’Ue-28 ha attratto il 66,5% delle esportazioni provinciali, contro il 33,5% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. L’incremento complessivo delle vendite cuneesi all’estero è frutto delle dinamiche positive esibite tanto dall’export destinato all’area dell’Ue-28 (+3,6%), quanto soprattutto dalle vendite dirette verso i partner extra Ue-28 (+16,2%).
Il dettaglio per principali Paesi di destinazione rivela come Francia e Germania, con quote pari al 18,1% e 15,7%, rappresentino i primi due mercati di sbocco delle vendite cuneesi oltre confine, seguiti da Spagna e Regno Unito. Quanto alla dinamica, il valore delle esportazioni locali destinate alla Francia subisce una nuova flessione (-2,0%), mentre appare in crescita l’export verso Germania (+2,1%), Spagna (+2,7%) e Regno Unito (+4,2%). Al di fuori dei confini dell’Unione europea spiccano le performance concretizzate sui mercati svizzero (+140,2%, dovuto in larga parte alle forte espansione delle vendite di locomotive e di materiale rotabile ferro-tranviario) e turco (+62,7%), mentre le esportazioni dirette in Russia registrano complessivamente un calo del 25,5% rispetto al periodo gennaio-settembre 2014.