Reddito di Cittadinanza: Caf Cia operativo in provincia di Cuneo

Con una proposta sulle pensioni: "Bene il contributo di sostegno, ma da rivedere i parametri: il mondo agricolo è penalizzato"

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Uffici aperti e attività strutturata a pieno regime nei Caf Cia della provincia di Cuneo per la domanda di Reddito di cittadinanza, il sostegno per famiglie in difficoltà che mira al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale.

Il Caf Cia è a disposizione per presentare e trasmettere le domande all’INPS su modello preposto dall’Ente; è necessario presentarsi allo sportello con l’Isee (il Centro Servizi alla Persona Cia può elaborarlo), la denuncia dei redditi, il documento di identità, lo stato di famiglia.

Una volta presentata la domanda, si attende la comunicazione di accoglimento o rigetto (email o sms), sarà fissato l’appuntamento per il ritiro della Carta RdC ed entro 30 giorni dall’accoglimento della domanda (da fine aprile), tutti i componenti del nucleo familiare devono rendere la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al Lavoro.
Nel primo giorno di attuazione del provvedimento, le decine di telefonate al Caf Cia sono state di richiesta informazioni e chiarimenti a riguardo.

Commenta la responsabile del settore fiscale Cia Cuneo Daniela Destefanis: “Il Reddito di cittadinanza, una delle novità di inizio anno per il nostro polo dei Servizi alla Persona, comporta un grave paradosso. La pensione di cittadinanza, cui il provvedimento è legato, garantirebbe, a persone che non hanno versato un solo euro di contributi, assegni di importi superiore a quelli destinati agli agricoltori. Su un milione di pensionati agricoli circa 650 mila percepiscono un assegno di circa 500 euro ben sotto la cifra di 780 euro prevista per il RdC. La maggior parte degli ex agricoltori infatti non possono accedere alla pensione di cittadinanza per mancanza di requisiti anche relativi al valore del patrimonio immobiliare, che diverso dalla casa dove si abita, non deve superare i 30 mila euro. Quindi, se un ex agricoltore ha un terreno il cui valore porta a superare il tetto previsto, non può usufruire della misura. La proposta della Cia e del patronato Inac è l’istituzione di una pensione base, di importo pari alla pensione minima prevista dalla Carta sociale europea ad almeno 650 euro, in aggiunta alla pensione liquidata interamente con il sistema contributivo”.

c.s.