Una nuova misura varata dalla Regione per aiutare le famiglie ad affrontare i costi dei
servizi per la prima infanzia.
È il “Buono nidi”, presentato martedì 5 marzo, nella Sala Stampa regionale di piazza Castello, a Torino, dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino e dall’assessore all’Istruzione, Gianna Pentenero.
Il contributo regionale, compreso tra i 50 e 70 euro al mese, andrà a sostenere le spese
legate alle rette degli asili nido, con uno stanziamento complessivo di 5 milioni e mezzo di
euro per il periodo 2019-2020.
La misura è stata voluta dalla Giunta regionale per incrementare la domanda di servizi per
la prima infanzia, in calo anche per effetto della crisi economica, e al tempo stesso incentivare l’occupazione femminile, rafforzando la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Il Buono sarà assegnato, tramite i Comuni, alle famiglie residenti in Piemonte, con indicatore della situazione economica famigliare (Isee) non superiore a 15.000 euro, che ne facciano richiesta per coprire in tutto o in parte i costi per l’iscrizione e frequenza ai servizi educativi 0/3 anni a titolarità comunale (nidi, micronidi, sezioni primavera a gestione comunale diretta, indiretta, oppure in concessione). L’erogazione del contributo consentirà
alle famiglie con Isee fino a 10.000 euro di accedere all’asilo gratuitamente e a quelle con Isee compreso tra 10.000 e 15.000 euro di sostenere un importo di circa 50 euro al mese. La stima dei potenziali beneficiari è pari a circa 8-10.000 famiglie.
«Grazie a questo provvedimento – ha dichiarato Chiamparino – dal prossimo anno scolastico circa 8-10.000 bimbi piemontesi tra i 3 mesi e i 3 anni potranno accedere gratis o a costi decisamente ridotti ai servizi per la prima infanzia. Per molte famiglie la retta sarà meno cara e altre, che finora hanno rinunciato per il costo troppo alto, potranno finalmente utilizzare l’asilo nido».
Ha concluso Pentenero: «In Piemonte l’indice di copertura dei servizi per la prima infanzia è pari al 32,6 per cento, sostanzialmente in linea con l’obiettivo europeo del 33% entro il 2020. Tuttavia, il calo demografico da una parte e la crisi economica dall’altra hanno fatto sì che circa il 15% dei posti disponibili negli asili piemontesi non siano occupati. Con il
Buono nidi ci proponiamo di contribuire a colmare questo gap, allargando la platea di bambini e famiglie che si rivolgono ai servizi a titolarità comunale».