Nella tarda mattinata del 7 marzo, nella rotonda del terzo piano della Casa Reclusione di Asti, un detenuto sottoposto al regime di Alta Sicurezza, Italiano, di origini napoletane, 49enne, in carcere per omicidio e agevolazione attività mafiosa camorra, con fine pena 2035, ha sferrato una testata al poliziotto penitenziario di servizio per motivi non meglio conosciuti. In aiuto del poliziotto intervenivano i colleghi presenti evitando il peggio.
Solo per fortuna il poliziotto non ha riportato lesioni e dannose conseguenze. A dare la notizia è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci che aggiunge: “Si tratta dell’ennesimo episodio, tra le centinaia e centinaia riguardanti atti di violenza in danno di poliziotti penitenziari da parte di appartenenti alla popolazione detenuta malgrado il fatto che anche l’attuale Amministrazione Penitenziaria Centrale tenda a sminuire il numero e la portata di tali eventi. Da tempo l’Istituto penitenziario di Asti è nell’occhio del ciclone per reiterati episodi di aggressioni e rivolte e per le quali i detenuti, per stessa ammissione della Direzione, non sono stati sottoposti a procedimenti disciplinari a fronte dell’imperante buonismo che determina per contro il difficile governo degli stessi carcerati. Come se non bastasse, al carcere di Asti, dal mese di Novembre 2018, non vengono pagate sullo stipendio le spese accessorie a tutto il personale di Polizia Penitenziaria causando notevole disagio e un grave
danno economico e parrebbe che il grave problema, nemmeno nel corrente mese troverà una soluzione. Chiediamo, quindi, che il Capo del D.A.P. accerti queste gravissime disfunzioni a tutela di tutto il personale di Polizia Penitenziaria che oramai ha esaurito tutte le scorte di pazienza”.
c.s.