Era ormai divenuta una consuetudine quella di rubare bici per poi rivenderle, che è costata ad un trentenne torinese pluripregiudicato per altri reati contro il patrimonio, una denuncia in stato di libertà per il furto aggravato di quattro biciclette.
L’uomo è stato individuato grazie ad una approfondita indagine dei Carabinieri di Borgo San Dalmazzo coadiuvati da subito dai colleghi della locale Polizia Municipale i quali, dopo alcune denunce di furto di biciclette visionando le immagini delle telecamere comunali hanno individuato il soggetto senza però riconoscerlo.
L’uomo ha colpito la prima volta nel mese di ottobre 2015 asportando la bicicletta del primo cittadino di Borgo San Dalmazzo. Successivamente, con cadenza settimanale venivano perpetrati altri furti di biciclette, sempre in una zona circoscritta. Proprio analizzando le ripetute circostanze di tempo e di luogo, gli investigatori, con una brillante intuizione, riuscivano a capire che il malvivente metteva a segno i suoi colpi solo il “giovedi”, giorno in cui in Borgo San Dalmazzo si tiene il mercato settimanale e sono aperti alcuni uffici Comunali, tra cui quello dei servizi sociali. In effetti con un apposito ed efficace servizio di osservazione da parte di alcuni militari in abiti borghesi si riusciva ad individuare e bloccare l’uomo cogliendolo in flagranza di reato proprio mentre tentava di appropriarsi dell’ennesima bicicletta, questa volta una mountain bike parcheggiata nei pressi del locale centro storico. La comparazione tra il soggetto e le precedenti immagini estrapolate dalle telecamere non lasciavano dubbi in merito alla reale identità del ladro seriale di biciclette.
Successivamente si è appurato che l’uomo giungeva settimanalmente via ferrovia in Borgo San Dalmazzo per il rituale colloquio con la figlia presso gli uffici degli assistenti sociali e unendo il dovere paterno con l’indole a delinquere, si appropriava delle biciclette lasciate incustodite da ignari proprietari con le quali raggiungeva la vicina Stazione ferroviaria. Una volta salito a bordo del primo treno utile raggiungeva il Capoluogo torinese dove verosimilmente rivendeva a basso prezzo la refurtiva del giorno. L’attività extra è costata all’uomo la denuncia in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria competente per il reato di furto aggravato continuato.