Boves è splendida cittadina, ben curata, con un passato di guerra e ricostruzione, che, per questo, ha fondato la «Scuola di Pace»… Ma mi pare che «Città di pace» lo resti solo sulla carta. Ci sono episodi di cui non si parla, o si parla poco, e voglio raccontarvi la mia breve storia. Abitiamo al bovesano Villaggio UNNRA da diversi anni. Siamo famiglia modesta e senza troppe pretese. «Con chi vivi discuti», ma, da parte nostra, sempre senza rancori. Non per tutti par essere così, purtroppo.
Nel giugno scorso mio marito, uscendo per andare al lavoro, si è trovato una brutta sorpresa: il parabrezza dell’auto sfondato da grossa pietra. Dispiaciuti, sorpresi, spaventati, abbiamo racimolato i soldi per la sostituzione del pezzo. L’auto è vecchia ma va ancora, a mio marito è indispensabile… Abbiamo due figli piccoli… La settimana scorsa, nel cuore della notte, abbiamo sentito un forte rumore sordo vicino alla finestra della stanza dove dormivano i bambini. I piccini piangevano intimoriti.
L’auto era nuovamente danneggiata, parabrezza rotto, fiancate rigate, lavoro completo. Tutto questo accade nella «Città di Pace», tra il silenzio dei vicini, nessuno che mai vede qualcosa… Siamo certi che vi sarà una giustizia almeno divina. Aspettandola, noi, dalla «Città di Pace» ce ne andiamo.
Dolores Gualco