Cuneo: Consiglio Comunale “caldo” per la rimozione dell’ex Comandante Bosio. Lauria: “Atto illegittimo” | Fra i temi dibattuti anche la tutela del Parco Fluviale ed i lavori di difesa spondale ai Ronchi

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Si è acceso subito il Consiglio comunale di Cuneo svolto ieri, lunedì 25 gennaio. A scaldare il clima è stata la prima interpellanza della seduta presentata dal consigliere di minoranza Beppe Lauria.

Oggetto: organizzazione interna dell’Ente, con chiaro riferimento alla sostituzione del comandante della Polizia municipale Stefania Bosio, avvenuto con una decisione presa dalla Giunta attraverso una riunione del 30 dicembre 2015. “Ci avete ormai abituati a cambi strani – ha esordito Lauria – ma questo per me è un atto totalmente illegittimo. Questa persona ha fatto un concorso regolare che le dà diritto a ricoprire quel ruolo. Forse c’entra il fatto che si sia espressa negativamente rispetto alla decisione dell’assessore competente di fare il senso unico in Corso Giovanni XXIII? E poi il provvedimento è stato deciso in una seduta segreta alla vigilia di Capodanno: devo capire perché queste decisioni vengono sempre prese o a Ferragosto o alla vigilia di Capodanno“. Sull’interrogazione è intervenuto anche il consigliere del Pd Carmelo Noto, che ha espresso il proprio apprezzamento per l’interpellanza di Lauria, specificando come il Pd non l’abbia presentata “perché la riorganizzazione non compete al Consiglio comunale. Però, dal punto di vista politico – ha proseguito – questa riorganizzazione mi lascia un po’ interdetto. Non c’è un minimo di programmazione. Lungi da me difendere la comandante della Polizia municipale, con la quale ho avuto diversi scontri verbali e divergenze di veduta in questi anni, ma se è vero quello che veniva detto, cioè che si andava d’amore e d’accordo, che c’era una linea condivisa in pieno, allora perché sta pagando solo lei?“.

 

Poi è stato Mario Di Vico, dei Moderati, a rivolgere delle domande alla Giunta: “Prima di prendere questa decisione, è stata effettuata un’inchiesta interna? Ed ora, dobbiamo aspettarci qualcos’altro?“. Il sindaco Federico Borgna ha risposto leggendo per intero la delibera del 30 dicembre con la quale la Giunta ha sostituito la comandante Stefania Bosio, aggiungendo: “Abbiamo effettuato un’azione di riorganizzazione della macchina comunale, come è compito e onere della Giunta“.

 

La reazione di Lauria non si è fatta attendere. Con tanto di foglio stampato dal vocabolario, ha sbottato: “Mi sento preso per il c**o, e non mi potete censurare perché questa parola c’è sul Treccani“. Poi ha proseguito: “Sindaco, le racconta più grosse di lei. Ha impiegato 7 minuti per leggere una delibera. Lei ha compiuto un atto illegittimo, può dipingerlo come vuole ma è così. Se non ci si allinea al vostro pensiero, lei li caccia, ce l’avete fatto vedere benissimo altre volte. Questa persona l’avete spostata rendendola responsabile del nulla, ma che colpa ha? Quella di avervi detto che non si poteva fare una cosa. Avete fatto una p******a! Abbiate il coraggio di dire la verità: dite che l’avete spostata perché vi ha fatto fare una figura di m***a!“.

 

La seduta del Consiglio è poi proseguita con le interpellanze presentate dai consiglieri Mario Di Vico e Roberto Ceratto (Moderati) sul decoro e la tutela ambientale nel Parco fluviale, con riferimento al deposito e all’abbandono incontrollato di rifiuti speciali, sullo stato di degrado e della struttura ristrutturata del Vecchio Mulino nella frazione Bombonina e sull’inchiesta della Procura della Repubblica di Cuneo in merito ai lavori di difesa spondale del fiume Stura a protezione dell’abitato di Ronchi. In riferimento a quest’ultima questione, una truffa ai danni del Comune (usati materiali non idonei), Ceratto e Di Vico hanno chiesto di sapere i nomi dei dirigenti comunali incaricati della vigilanza sulla corretta esecuzione dell’opera, e si è ancora fatto sentire Lauria: “Sono preoccupato della mancanza del desiderio di spiegarci quanto è successo da parte dell’assessore. Credo fosse utile, anzi necessario. E’ allucinante l’approccio che avete della cosa pubblica“.

 

Un appalto di circa 400 mila euro si è rivelato una truffa da 100 mila euro, mi sembra una cosa grave“, ha aggiunto Valter Bongiovanni. L’assessore Davide Dalmasso ha risposto sottolineando che il Comune in questa vicenda è parte lesa e spiegando che essendo in corso le indagini della Procura della Repubblica, coperte da segreto istruttorio, non era possibile aggiungere altro. E sulle responsabilità di un eventuale dirigente comunale, ha detto: “I lavori sono stati affidati ad una ditta di Torino, il responsabile non era un dirigente comunale“.

 

GDS

 

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