E alla fine a vincere è stato il buonsenso. Dopo una lunga querelle giudiziaria durata quasi due mesi, il “caso Lamorrese-Cavallerleone” ha finalmente un epilogo. La Corte Sportiva d’Appello ha infatti accolto il ricorso dei langaroli contro la decisione del Giudice Sportivo che assegnava al Cavallerleone la vittoria della gara per 3 a 0 a tavolino e ha decretato la ripetizione della gara.
Ma ripercorriamo quanto accaduto in una “maratona calcistica” senza precedenti: il 4 dicembre si disputa a La Morra il big match del campionato di Terza Categoria tra Lamorrese e Cavallerleone. Gli ospiti giocano meglio ma una discutibile direzione di gara dell’arbitro fa si che, sul Cavallerleone, inizino a piovere cartellini rossi, una condizione che consente alla Lamorrese di rimontare l’iniziale svantaggio portandosi a condurre per 2 a 1. E’ proprio su questo risultato che, all’85’ vengono a registrarsi altre due espulsioni ai danni degli ospiti e, con questi ridotti a 6 uomini, l’arbitro decreta la fine anticipata della gara per la mancanza del numero legale di giocatori in campo. Le proteste a mezzo stampa del Cavallerleone nei giorni seguenti sono furibonde, “Come società del Cavallerleone prendiamo le distanze da quello che è accaduto – aveva tuonato il DS del Cavallerleone Luca Prattichizzo – possiamo solamente dire che siamo indignati e che a partite di cartello come queste bisogna mandare arbitri all’altezza della situazione e con esperienza. Quello di sabato sera a nostro avviso non lo è stato: ci dispiace per questo giovane arbitro e noi tutti come società facciamo i nostri migliori auguri per la sua carriera. Il Cavallerleone ha finito in 6 la partita e il risultato è stato omologato a 3 a 0 per la Lamorrese”.
Dal susseguente Comunicato Ufficiale della LND, però, si apprende che il Cavallerleone ha presentato ricorso in quanto la Lamorrese avrebbe fatto entrare un giocatore non identificato con il numero 20, non inserito in distinta, non evidenziando nel contempo la sospensione anticipata della gara per l’eccesso di espulsioni ospiti. In data 17 dicembre il Giudice Sportivo accoglie il ricorso dei gialloneri, assegnando la vittoria per 0-3 a tavolino e inibendo un dirigente lamorrese, una decisione che spiazza non poco la Lamorrese, che subito prepara un contro-ricorso, individuando una serie di grossolani errori da parte del direttore di gara nello stilare il referto “Prima di tutto l’arbitro ci aveva assegnato la vittoria per 2 a 1 al 90′ ignorando la sospensione della gara – afferma la dirigenza lamorrese – quindi aveva sbagliato nella segnalazione delle sostituzioni e delle ammonizioni, assegnando un “giallo” addirittura ad un giocatore non entrato in campo. Ma cosa più importante, ha segnalato che il giocatore con il numero 20 era entrato nella ripresa, mentre invece aveva iniziato regolarmente la gara indossando questo numero perchè il 2 era indisponibile, ed era stato regolarmente identificato dall’arbitro al momento dell’appello, venendo poi sostituito nel secondo tempo”.
Oggi, con il comunicato ufficiale N.49, la telenovela può avere finalmente il suo (lieto?) fine grazie anche all’audizione, da parte della Corte d’Appello, del direttore di gara “Al di là di tutte le questioni poste nel ricorso – recita il comunicato – ciò che qui rileva è che il direttore di gara abbia autorizzato l’ingresso in campo del giocatore n.20 al 20° del secondo tempo in sostituzione del n.17 della LAMORRESE (questo è ciò che risulta dal rapporto arbitrale anche se la ricorrente sostiene che il giocatore n.20 in realtà giocò sin dall’inizio: era il n.2, ma con un maglia diversa in quanto la n.2 mancava) nonostante non lo avesse correttamente identificato prima della gara. Questo non è un caso di irregolare posizione vuoi perché in pendenza di squalifica o con problemi di tesseramento (circostanze che il direttore di gara non può verificare in occasione della partita), ma si tratta di ammissione alla gara di un giocatore, a dire dello stesso arbitro, non in distinta. L’arbitro non avrebbe dovuto autorizzare l’ingresso in campo del giocatore in questione: la sua mancata indicazione nella distinta era circostanza molto semplice da verificare. Inoltre è quantomeno curioso che una società faccia giocare uno che non è in distinta sperando nella distrazione dell’arbitro; appare più verosimile che l’arbitro si sia sbagliato e non si sia ricordato di aver autorizzato la reclamante alla sostituzione del maglia del n.2 con la n.20 (si osservi che la gara ha avuto un epilogo molto confuso come riportato su diversi quotidiani locali). In ogni caso, l’autorizzazione all’ingresso sul terreno di gioco del n.20 si ritiene integri un errore tecnico in violazione delle NOIF (artt.71 e ss) relative alla disciplina dei calciatori in campo e della REGOLA 3. Il reclamo, pertanto, deve essere accolto e la gara ripetuta”.
Si rimane quindi in attesa di conoscere la data della ripetizione dell’incontro, con la speranza che questa volta le polemiche vengano lasciate da parte e che a parlare sia unicamente il campo, in grado di regalare spettacolo e grande calcio tra due squadre eccellenti in lotta per il passaggio in Seconda Categoria.
FM