A Santo Stefano Belbo presso la Fondazione Cesare Pavese presentato ai sindaci dell’Unione Montana Alta Langa il progetto di cardio-protezione che riduce i tempi d’intervento e la mortalità in caso di arresto cardiaco.
Mercoledì 24 presso la fondazione Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo si è svolto un incontro tra la giunta e sindaci dell’Unione Montana Alta Langa per illustrare un progetto di cardio-protezione sul territorio.
I lavori sono stati aperti dal sindaco di Santo Stefano Belbo, Luigi Genesio Icardi, assessore dell’Unione Montana Alta Langa, che appoggia e condivide appieno l’utilità dell’iniziativa salva-vite e dal presidente dell’Unione, Roberto Bodrito, a sua volta molto colpito dal progetto e dai suoi risvolti sociali e sanitari.
Il progetto di Area Cardio-protetta si articola su tre pilastri: mappare, trovare e formare ed è stato fortemente sostenuto dall’amministrazione di Santo Stefano Belbo in collaborazione con l’associazione (onlus) FormInLife, specializzata in prevenzione e formazione dei cittadini sulle emergenze sanitarie.
Il progetto è finalizzato a una mappatura che permetta di conoscere con precisione l’ubicazione dei DAE (defibrillatori semiautomatici) più vicini, gli orari nei quali siano disponibili per l’uso (qualora fossero custoditi in luoghi non pubblici) e garantire al Comune di riferimento un adeguato supporto alla manutenzioni delle apparecchiature. Si basa su una piattaforma “Dae Locator” presente su internet e su un’applicazione per smartphone sviluppata da InChiaro (www.inchiaro.net, provider presente sul territorio). E’ integrato un sistema di navigazione per raggiungere il defibrillatore più vicino, un facile sistema di attivazione del 118 le istruzioni sanitarie per rendere ogni cittadino in grado di intervenire in modo rapido e sicuro.
“L’obiettivo – ha spiegato il sindaco Icardi – è fare rete tutti insieme, con i Comuni del territorio, per creare una vasta area cardio-protetta necessaria a offrire più sicurezza ai residenti, ma anche ai turisti sempre più numerosi. Si tratta di un progetto unico nel suo genere in Italia: permette di mappare la presenza dei DAE, il loro stato, catalogarli con tutte le informazioni del caso. Attraverso l’applicazione per smartphone offre la possibilità di effettuare un’immediata chiamata d’emergenza permettendo di localizzare il chiamante tramite la geolocalizzazione e fornire a tutti gli utilizzatori le indicazioni per trovare il DAE e utilizzarlo correttamente in attesa dell’intervento dei sanitari”. Ci attiveremo rapidamente – conclude Icardi – affinché tutto il territorio dell’Unione Montana (e non solo) possa presto diventare, tra i primi in Italia, un’area cardioprotetta, sicura anche sotto il profilo sanitario..”
In Italia ogni anno circa 60 mila persone sono vittime di un arresto cardiaco improvviso: saper riconoscere una situazione di potenziale rischio, effettuare una efficace chiamata di soccorso, iniziare precocemente le manovre di rianimazione utilizzando un defibrillatore, sono i fattori che fanno la differenza in una situazione in cui il fattore tempo è fondamentale. Sono stati il presidente di FormInLife, il dott. Marco Pappalardo, infermiere del 118 specializzato in emergenza e terapia intensiva, e la dott.ssa Ilaria Varese, direttore sanitario di FormInLife, medico, specialista in anestesia, rianimazione e terapia intensiva a illustrare agli amministratori le potenzialità e i dettagli del progetto.
c.s.