“Il carcere di Alba verrà restituito in condizioni di assoluta sicurezza all’uso penitenziario il più presto possibile”.
Questa, in sintesi, la risposta del Ministro della Giustizia Andrea Orlando all’interrogazione a risposta immediata sulle «Iniziative volte a garantire la bonifica e la messa in sicurezza del carcere di Alba “Giuseppe Montalto”, in particolare a seguito dell’accertamento di alcuni casi di legionella» presentata durante il “question time” alla Camera nella giornata di oggi, mercoledì 10 febbraio, dai deputati albesi di Scelta Civica Giovanni Monchiero e Mariano Rabino.
“Il 7 gennaio è iniziato lo sgombero del carcere di Alba, evento assolutamente singolare, specialmente per una struttura costruita pochi decenni fa, pensata con criteri particolarmente innovativi – ha esordito l’on. Monchiero –. L’abbandono si è reso necessario a seguito di più episodi di legionellosi, invasione che non si è riusciti a contrastare perché, a quanto pare, il carcere non è attrezzato per produrre uno shock termico nelle tubature dell’impianto idrico. Ad Alba la cosa ha suscitato incredulità e una certa apprensione perché lo sgombero di un carcere può anche far pensare che il carcere non venga ristabilito. Quali sono le reali intenzioni del Ministero?”.
Ampie rassicurazioni sono arrivate dal titolare del Dicastero, che ha fugato le preoccupazioni circa la possibile mancata riapertura: “In seguito alla diagnosi di casi di affezione respiratoria da legionellosi, l’amministrazione penitenziaria ha avviato sin dall’immediatezza un piano finalizzato alla tutela della salute delle persone detenute e degli operatori impegnati a diverso titolo nella struttura. Il competente dipartimento ha disposto innanzitutto l’immediato trasferimento dei detenuti in altre strutture disponibili e promosso la mobilità temporanea del personale. Ulteriori iniziative hanno riguardato l’analisi delle operazioni necessarie a realizzare in tempi rapidi la bonifica e la sostituzione degli impianti, come prescritto dall’autorità sanitaria. Per questo è stato demandato alle competenti articolazioni ministeriali lo studio e l’elaborazione di progetti di ristrutturazione e adeguamento e sono già state formulate soluzioni di intervento. In particolare, considerata la priorità delle opere di sanificazione, l’amministrazione penitenziaria ha inserito i relativi interventi nel programma triennale 2016-2018. Nella consapevolezza della necessità di garantire nel modo più opportuno l’utilizzazione delle risorse necessarie, l’amministrazione ha avviato valutazioni tecniche di fattibilità per la predisposizione del progetto preliminare e l’individuazione delle modalità più utili a garantire la maggiore celerità nelle successive fasi di progettazione esecutiva, appalto, esecuzione e collaudo dei lavori affinché il carcere di Alba possa essere restituito in condizioni di assoluta sicurezza all’uso penitenziario il più presto possibile”.
A chiudere la pratica, la replica dell’on. Monchiero: “Siamo soddisfatti della risposta, anche se avremmo preferito avere una data presumibile di conclusione lavori perché non si tratta di interventi di ristrutturazione particolarmente complessi, ma semplicemente di rifare un impianto idrico e termico. Un intervento che potrebbe richiedere alcuni mesi e non certamente anni. Comunque, gli albesi si aspettano che il carcere venga restituito alla sua naturale funzione e di questo suo impegno la ringraziamo”.
Pietro Ramunno