La grave crisi del mercato lattiero-caseario è stata al centrodella riunione di mercoledì 17 febbraio della sezione Latte di Confagricoltura Piemonte, che ha cercato di individuare alcune soluzioni in grado di fronteggiare quella che si prospetta come una vera e propria emergenza.
Per la Confagricoltura di Cuneo erano presenti il direttore Roberto Abellonio e, in rappresentanza della sezione Latte provinciale, Giampiero Degiovanni (presidente) e Francesco Villosio. L’incremento della produzione di latte, mondiale, europeo e nazionale (in provincia di Cuneo è del 12%, su gennaio 2015), sommato all’arretramento della domanda di prodotti lattiero-caseari a livello globale, provoca una costante contrazione del prezzo alla stalla, che è arrivato a coprire poco più della metà dei costi di produzione sostenuti dalle aziende. Per di più, a molte di esse sono già pervenute, da parte delle industrie casearie, le disdette dei contratti di somministrazione a partire dall’inizio della prossima campagna di commercializzazione (1° aprile). Si teme perciò che in Piemonte alcune partite di latte rimarranno senza collocazione.
“Sollecitiamo l’apertura di un tavolo ministeriale di crisi per affrontare la questione del contenimento della produzione di latte, a livello nazionale e comunitario, ricorrendo a un piano di incentivazione alla dismissione volontaria di una quota di allevamenti da latte, associato ad un impegno di abbandono della produzione lattiera per un periodo non inferiore a dieci anni – ha dichiarato il presidente della sezione Latte di Confagricoltura Cuneo, Giampiero Degiovanni -. Chiediamo, inoltre, al Governo di attivarsi per porre fine all’embargo russo, che sta creando pesantissimi danni a tutto il settore primario, e al comparto lattiero-caseario in particolare”.
La sezione Latte ha poi invocato la dichiarazione dello stato di crisi del comparto zootecnico (bovini da latte e da carne e suini), con relativo sgravio dei contributi previdenziali a carico delle aziende, come avanzato dalla Confagricoltura di Cuneo in un documento consegnato lo scorso 23 gennaio al viceministro alle Politiche agricole, Andrea Olivero. Si richiede, infine, il varo di un piano per l’incentivazione dei consumi interni e delle esportazioni dei prodotti lattiero-caseari.