Buona partecipazione all’incontro “Una montagna di opportunità” organizzato dalla Lista “Chiamparino per il Piemonte dei sì” nel salone dell’Espaci Occitan di Dronero.
Alla serata sono intervenuti l’assessore regionale Alberto Valmaggia e il sindaco di Canosio, nonché presidente dell’Unione montana Valle Maira, Roberto Colombero. L’incontro è stato l’occasione per illustrare i contenuti principali della nuova “Legge sulla montagna”, la Legge Valmaggia, approvata lo scorso 27 marzo dal Consiglio regionale per dare una risposta concreta alle esigenze di questi territori e porre basi concrete e funzionali per il loro sviluppo socio- economico.
“La cartina di tornasole con cui si presenta l’assessore Valmaggia, è quella del fare e della meta raggiunta, dopo una situazione di partenza disastrosa – ha affermato Roberto Colombero in apertura di serata -. Cinque anni fa, infatti, abbiamo ereditato un territorio montano sbriciolato e impoverito, sia dal punto di vista della gestione amministrativa, sia dal punto di vista economico. Questa pessima condizione contabile e amministrativa è stata infatti il risultato della legge Maccanti, allora assessore regionale. Per noi piccoli comuni non è stato facile riorganizzarci contro una Regione che ci remava contro. Nonostante queste difficoltà, siamo ripartiti, anche grazie all’appoggio e al sostegno dei nuovi amministratori regionali, tra cui l’Assessore alla montagna Alberto Valmaggia, guidati dal Presidente Chiamparino. L’Unione Montana Valle Maira è così riuscita a rialzarsi, grazie al ricorso ai vari bandi, promossi a livello regionale, ad una programmazione legislativa precisa e puntuale, all’arrivo di maggiori fondi (sia regionali sia europei). Ad esempio, dall’insediamento della Giunta Chiamparino, il contributo della Regione alle esigenze del nostro territorio è stato continuo e costante (circa 400 000 euro per le sole spese di funzionamento dell’ente). Per non parlare dei fondi europei, senza i quali non ci sarebbero affatto opportunità di sviluppo per le nostre zone di alta montagna. Di lavoro ne è stato fatto tanto, in questa legislatura, ed è cambiato soprattutto l’atteggiamento dell’istituzione regionale, che ora è più pronta all’ascolto dei singoli amministratori e più collaborativa nei confronti delle montagne piemontesi. Un segnale concreto di questo cambio di prospettiva è rappresentato sicuramente dalla Legge sulla montagna, approvata alla fine di questo mandato, che permetterà di realizzare quanto programmato in questi anni”.
Così ha concluso l’assessore Alberto Valmaggia: “La nuova Legge sulla montagna, approvata nel marzo 2019, colma un vuoto normativo. Abrogata infatti nel 2016 la vecchia legge in materia, ad oggi erano unicamente in vigore le disposizioni di tipo ordinamentale contenute nella legge regionale del 2014. Questa nuova norma affronta in modo completo e aggiornato tutti gli snodi del ‘sistema montagna’, al fine di valorizzare, potenziare, sviluppare e tutelare i nostri ambienti montani. Ma il testo legislativo è anche il punto di arrivo di una serie di interventi, portati avanti in questo periodo, penso in particolare alla legge sui parchi del 2015, alla creazione del Parco del Monviso, alla nuova normativa sugli ecomusei, al provvedimento per la prevenzione degli incendi boschivi. E, ritornando alla Legge sulla montagna, ha continuato: “Si tratta di uno strumento normativo importante e di aiuto alle Unioni Montane: infatti, questi enti dovrebbero giocare sempre più un ruolo da protagonisti nella progettazione e nello sviluppo delle nostre montagne. Tra i temi trattati nei 34 articoli di questo nuovo statuto, sottolineo in particolare quelli legati ai concetti del turismo sostenibile, del turismo sportivo in territorio montano, dello sviluppo dei servizi digitali (banda larga e ultra larga), della necessità di definire, a livello di assessorato regionale della montagna, in modo appropriato e a lungo termine il livello delle prestazioni nei servizi essenziali per i cittadini (soprattutto per ciò che concerne scuola e sanità). Sarà poi fondamentale capire come gestire al meglio le grandi derivazioni idriche presenti nelle nostre vallate, gestione che d’ora in poi sarà di competenza regionale, al fine di garantire un miglior servizio energetico anche a queste zone”.
cs