Alle prime ore di domenica 13 gennaio 2019, i Carabinieri della locale Stazione erano intervenuti insieme ai Vigili del Fuoco in Valenza, dove alcuni cittadini avevano segnalato un’autovettura in fiamme. I
primi accertamenti per comprendere le cause dell’incendio, che aveva completamente distrutto una FIAT Panda e danneggiato altre due auto in sosta, avevano da subito portato a considerarne la natura dolosa, suffragata pochi giorni dopo, il 16 gennaio, dalle dichiarazioni della vittima, un 25enne del posto, che riferiva ai Carabinieri di Valenza di avere contratto un debito di 500 euro per l’acquisto di sostanza stupefacente con M.C., noto pregiudicato, il quale gli intimava di restituire il denaro per evitare di essere picchiato.
Nei primi giorni di gennaio, l’assuntore era stato contattato personalmente dall’uomo, che lo aveva minacciato, dicendogli che avrebbe bruciato la macchina della sua compagna se non gli avesse restituito i soldi.
A seguito della denuncia erano state acquisite le immagini riprese da una videocamera di sorveglianza presente nella zona, da cui era possibile vedere due individui incappucciati – uno a piedi e l’altro in bicicletta – avvicinarsi all’auto della donna poco prima che prendesse fuoco. Le immagini erano state fatte visionare alle persone offese, che avevano riconosciuto con certezza C.M. nella persona a piedi e C.C. in quella in bicicletta. Da qui, l’avvio di ulteriori indagini con l’acquisizione dei tabulati dei telefoni in uso ai due, da cui emergeva che i due si erano ripetutamente sentiti il 12 e il 14 gennaio.
Le indagini condotte dai Carabinieri hanno permesso di identificare e deferire in stato di libertà per il reato di incendio i due giovani sopra citati: C.C. di origini moldave, classe 1999, residente in Valenza; M.C., classe 1999, residente in Torre Beretti, già noti alle Forze di Polizia.
Grazie alle testimonianze, alla visione dei filmati degli impianti di videosorveglianza e alle ulteriori informazioni raccolte nel corso dei numerosi servizi di osservazione e pedinamento (che avevano portato anche a una parallela attività in materia di stupefacenti a carico di C.C.), i Carabinieri avevano potuto appurare che l’incendio era stato effettivamente appiccato sull’autovettura per il mancato saldo del debito scaturito dall’acquisto di sostanza stupefacente, per circa 500 euro, fra la vittima e M.C..
Nonostante l’ultimatum, l’assuntore 25enne di Valenza non aveva provveduto al pagamento di quanto dovuto per l’illecita transazione e all’incendio della macchina erano seguiti ulteriori avvertimenti e minacce nei giorni successivi, con la partecipazione di altri due giovani: A.E., dominicano, classe 1992, residente in Valenza; S.A., classe 1996 di Vigevano, residente in Mortara (PV), nel corso dei quali, due episodi in particolare si sono evidenziati per la particolare gravità.
Nel primo, il 31 gennaio, il debitore era stato avvicinato e obbligato a salire a bordo di un’autovettura, con cui era stato portato in una zona periferica della città, dove gli era stato successivamente intimato il pagamento del debito, il cui ammontare, atteso il ritardo, era ormai raddoppiato a 1.000 euro. Per rafforzare la richiesta, la vittima era stata minacciata con una spranga di ferro; inoltre gli erano stati sottratti il telefono cellulare e un mazzo di chiavi a garanzia del futuro pagamento, che gli sarebbero stati restituiti solo a saldo avvenuto, cosa che sarebbe dovuta avvenire al più presto per evitare ulteriori e ben più gravi conseguenze. Come ulteriore intimidazione, gli venivano mostrate delle corde, accompagnate dalla minaccia: “Vedi di trovare una soluzione perché altrimenti ti leghiamo dentro una baracca e ti lasciamo qui”.
Nel secondo caso, il 17 marzo, dalle minacce si è passati ai fatti: il 25enne era stato minacciato e aggredito con violenza dal gruppo, che gli infliggeva una punizione corporale tale da procurargli un trauma cranio-facciale con frattura delle ossa nasali, giudicato guaribili in 15 giorni, salvo complicazioni. Nella circostanza, C.C. colpiva la vittima con un pugno al volto, pronunciando poi la frase minacciosa: “Prova a denunciarmi”, mentre A.E. si impossessava di un secondo telefono cellulare e di tre banconote da 10 euro che il 25enne teneva nella tasca dei pantaloni.
Nel corso dell’attività di indagine, emergevano responsabilità di C.C. anche in materia di stupefacenti, da cui il deferimento per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente poiché: il 15 febbraio, veniva trovato in possesso di stupefacente del tipo hashish e cocaina, del peso complessivo di 6,3 grammi, confezionata frazionatamente in quattro involucri di plastica termosaldati (tre involucri contenenti hashish e un involucro contenente cocaina) per la vendita; sostanze stupefacenti occultate all’interno dell’orlo dei pantaloni, mentre all’interno del portafogli deteneva 150 euro in banconote di piccolo taglio, verosimilmente provento di spaccio; il 26 febbraio 2019, cedeva a un assuntore 1,5 grammi di sostanza stupefacente, verosimilmente cocaina, in cambio di 100 euro; l’8 marzo 2019, veniva trovato in possesso, all’interno della propria abitazione, di stupefacente del tipo hashish, del peso complessivo di 8,1 grammi, confezionata frazionatamente in tre involucri di plastica termosaldati per la vendita, unitamente a due bilancini di precisione, un trita-tabacco e un bang di plastica.
Nella stessa data veniva eseguita un perquisizione anche a casa di M.C., dove erano stati rinvenuti 25 grammi di marjuana in una busta di plastica trasparente.
Inoltre, nel corso delle attività di perquisizione, venivano sequestrati i telefoni cellulari di entrambi gli indagati il cui esame consentiva di individuare conversazioni di interesse investigativo.
Per tutti gli episodi delittuosi, al termine delle indagini, i Carabinieri hanno richiesto e ottenuto dal Tribunale di Alessandria – Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di: C.C., per i reati di rapina in concorso, estorsione, lesioni aggravate e spaccio di stupefacenti, il quale però si è reso irreperibile; M.C., per i reati di rapina in concorso, estorsione e incendio; A.E., per il reato di concorso in rapina (già detenuto).
Il quarto complice, S.A., è stato invece sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per i reati di rapina in concorso ed estorsione. Nel corso dell’operazione sono stati inoltre sequestrati circa 40 grammi di stupefacente tra cui hashish, marijuana e cocaina.
Comunicato Stampa Carabinieri Alessandria