La forza della musica, capace di unire gli ascoltatori grazie alle emozioni che solo lei sa profondere, in queste ore sta stringendo in un unico abbraccio centinaia di musicisti, più o meno celebri, fan o semplici amanti delle sette note, profondamente scossi dalla tragedia che si è abbattuta sulla scena musicale Cuneese, con la tragica scomparsa dei quattro componenti della band Tony & I Semitoni Antonio “Tony Mec” Lavrone, Marco “Mammo” Inaudi, Paolo Papini e Gianpaolo Giacobbe.
Musicisti affermati su scala nazionale, gruppi minori e poi quella scena, che nella Granda è divenuta negli anni sempre più grande anche grazie alla passione e al talento di quei quattro giovani che oggi piangiamo, hanno voluto rendere il loro tributo a queste vite spezzate da un tragico scherzo del destino “Ho appena visto al Tg il tragico incidente di questa notte, dove purtroppo hanno perso la vita quattro musicisti di una Band musicale di Fossano e questa notizia mi ha stravolto molto, morire così, in autostrada rientrando a casa dopo aver fatto un tour… – Si legge sulla pagina Facebook del leader dei Pooh Roby Facchinetti – Chi fa per mestiere il musicista, sente dentro di se, un grande senso di appartenenza, a prescindere dal successo o no che ognuno può avere, ci assomigliamo tutti un po’, perché l’amore e la passione per la musica ci unisce anche senza conoscersi. Sono vicino alle famiglie vittime di questa tragedia e sono certo di esprimere il sentimento di ogni musicista, con queste mie parole”. Non sono mancate parole di cordoglio neppure dai Marlene Kuntz, che la Granda l’hanno portata alla ribalta in tutta la Penisola “Certi incidenti purtroppo capitano e l’auto è probabilmente il mezzo più pericoloso in assoluto. Loro erano però dei musicisti, come noi, sempre sulla strada, come noi, della nostra provincia di Cuneo, come noi. E li salutiamo un’ultima volta, tristi e abbattuti”. “Un abbraccio, ragazzi” è quello che invia commossa Manuela Villa, cantante a nonchè figlia del “reuccio” Claudio Villa. Puntuale anche il ricordo dei torinesi Perturbazione “Due righe due, per dire che ci dispiace immensamente per le famiglie e gli amici dei musicisti piemontesi che hanno perso la vita nell’incidente di stanotte sulla A21… abbiamo appena appreso la notizia. Non li conoscevamo direttamente, ma la provincia granda non è così granda e i gradi di separazione erano appena due. Il furgone è la nostra seconda casa e tante volte siamo tornati la notte dopo un concerto…Vi siamo vicini, tutto il nostro affetto”. Così come non è mancata una sentita dedica del cantante/produttore Gazebo che, dopo aver dedicato ai quattro musicisti la sua “Masterpiece” scrive: “Non tutti arrivano a suonare nei stadi, non tutti arrivano in prima serata sui grandi canali televisivi e non tutti passano sui networks radiofonici ma tutti questi musicisti lavorano per portarvi piacere e divertimento e per me questo vale più di ogni stadio, tv o network .. un pensiero a questi ragazzi che viaggiano (spesso di notte) in lungo ed in largo per l’Italia per portare a casa la pagnotta. Respect!”
“Ho appena letto la notizia di 4 ragazzi di un gruppo musicale di Cuneo morti in un incidente d’auto stanotte… – si legge sulla pagina di Frank Nemola, musicista nella band di Vasco Rossi – siccome nella mia vita ho macinato e continuo a macinare km anche di notte la cosa mi ha molto colpito… la sensazione è quella di essere tutti in una grande famiglia, indipendentemente dal livello di riconoscimento del proprio lavoro, e di condividere le proprie passioni con il pubblico,piccolo o grande che sia non importa. Sono vicino alle loro famiglie e ai loro amici”. Risponde il “compagno di squadra”, il tastierista Alberto Rocchetti “Frank …..ragazzi ….tutti ….. Sono senza parole…. Madonna mia !! Non e’ possibile!!!”. Dal mondo del rock arriva il saluto di Pino Scotto “Riposate in pace fratelli..un grande abbraccio alle vostre famiglie..” nonchè quello di Trevor, cantante dei genovesi Sadist “Il destino è infame, non ci sono parole per una tragedia di queste dimensioni. Condoglianze alle famiglie a agli amici più cari. R.I.P.”
Sulla pagina della cantautrice bresciana L’Aura, invece, si legge “Beh amici… Io, mio marito e Leo eravamo sullo stesso tratto autostradale, pochi minuti prima dell’incidente. Non abbiamo potuto non pensare a cosa sarebbe accaduto se fossimo partiti da Brescia pochi minuti dopo… I ragazzi che sono morti sono musicisti come noi… Forse non hanno mai raggiunto la popolarità, ma hanno amato la musica esattamente come noi… Hanno macinato chilometri e chilometri di strada in nome di un sogno, di una passione che solo chi ama la musica può comprendere. Arrivederci ragazzi, ci rivediamo un giorno nel paradiso dei musicisti”. Un triste pensiero viene rivolto dal cantante torinese Sergio “Moses” Moschetto, protagonista nel musical “I Dieci Comandamenti” “Dedicare un pensiero a chi come me e come altri miei colleghi da anni e per anni , hanno viaggiato il globo per divertire e divertirsi con un lavoro fatto di passione e tanti sacrifici non sempre ripagati. Proseguite il vostro viaggio adesso, non vi dimenticheremo mai”. Mentre dal palco di Sanremo arriva il cordoglio di Francesca Chiara Casellati “Grande tristezza… solo chi ha fatto la vita del musicista può capire… vedere chitarre distrutte sull’asfalto … è come se un altro pezzetto di musica se ne andasse con loro… Non è giusto. Ciao amici”.
“Non ci sembra ancora vero perché fa troppo male. Ma quanto bene e quanto affetto lasciate qui… Un abbraccio a tutti i vostri famigliari e amici più cari” è il saluto della Banda Fratelli, alla quale si uniscono i Lou Seriol, portacolori del folk nella Granda “La strada ci porta a suonare lontano …mai avremmo pensato ci portasse tanta tristezza. Buon viaggio ragazzi…”
Profondamente commossa la cantante cuneese Anna Petracca, insegnante insieme a Paolo Papini presso il centro Palcoscenico – Performing Arts Center “Vorrei condividere tante cose, foto, messaggi, video… con Paolo, Tony, Giampi… Con alcuni di loro sono cresciuta e il vuoto che ho dentro è indescrivibile.. mi sento di condividere questo, che è un po’ un simbolo per me.. una grande serata con amici, un locale che è un po’ come “casa”, un percorso di vita, e una canzone che ha un valore e che abbiamo suonato molte volte con Paolo… Ciao ragazzi, buon viaggio!”. Così come estremamente vicino allo sfortunato chitarrista cuneese era Cristian Barra, suo compagno di avventura nei Madyon “Vorrei non dover scrivere niente, chiudendomi in un rispettoso silenzio. L’unica cosa che avrei voglia di fare è andare in studio e distruggere tutto. Perché non è giusto. Qualcuno però mi ha fatto notare che per molte persone lontane l’unico modo per poter apprendere la notizia è questa pagina Facebook. In un tragico incidente stradale, nella notte è scomparso Paolo Papini, il mio amico, il chitarrista dei Madyon, la persona che più di tutte ha passato le sue giornate spalla-spalla con me in studio a registrare le nostre canzoni. Mi scuso ma non so davvero cos’altro aggiungere”.
Commosso anche il pensiero del leader dei Dead Man’s Miracle Davide Musizzano “Nient’altro da aggiungere. Solo un grandissimo abbraccio a delle persone speciali con cui abbiamo condiviso grandi/piccoli momenti che solo la musica ci sa regalare. Ciao Giampi, Paolo, Mammo e Tony”, mentre da Saluzzo i Window Shop for Love salutano i quattro musicisti con un “Sia maledetto il cielo, perché da oggi avrà musica migliore della terra”. E sempre da Saluzzo il Circolo Ratatoj saluta commosso “Mammo” Inaudi “Ciao Mammo, Vogliamo ricordarti così, nella tua dimensione naturale. Straordinario musicista e uomo, mancherai a tantissime persone, una perdita non esprimibile a parole.Buon viaggio a te ed a Paolo, Antonio e Gianpaolo”.
“Questa mattina ci siamo svegliati tutti un po’ piu vuoti. – scrivono i Crazy Power Flowers – abbiamo perso Paolo Papini e Marco ”Mammo” Inaudi, due musicisti, due colleghi, due fratelli. abbracciamoci forte, tutti quanti noi che restiamo. Che la terra vi sia lieve amici nostri, le nostre note avranno all’interno il vostro ricordo. Vi Vogliamo tanto bene”. Steve Balocco, leader dei rocker cuneesi Bad Bones “Ho il cuore a pezzi … Una tragedia immane, ma voglio pensare a quello che hanno lasciato quei ragazzi, hanno regalato la loro passione alla gente, hanno fatto ballare e divertire, inciso dischi, disegnando emozioni nell’aria ed è per questo che domani salirò ancora su un furgone per andare a suonare, e non credo che smetterò, la musica è un dono e neanche la morte beffarda la può spegnere… suonate più forte… Amate più forte…”
Toccante il pensiero di Iano Nicolò, cantante tra gli altri, dei Comitiva e della storica band progressive Arti & Mestieri “Se penso a quanti km ho percorso per raggiungere locali nei quali suonavi per 2 lire….tornando a casa stanchi, viaggiando tutta la notte…La passione per la musica ti spinge a fare cose senza logica… ma l’amore conduce! Talvolta sfidando anche la morte. Perché è così che funziona. Girava sul web un post che lo spiegava perfettamente, in cui c’era la foto di una macchina sgangherata, carica di strumenti e la frase diceva, MUSICISTA: colui che carica strumenti da 5000 euro in una macchina da 500 euro e guida per 100 km verso un concerto dove verrà pagato 50 euro. Già proprio così, dove sta la logica in questa equazione? Non c’è, se non nel fatto che un Musicista pur di suonare, di esprimersi, sceglie di fare sacrifici, di rinunciare a tante possibilità, alcune importanti ed altre meno. Quando il sacrificio è la vita, nel vero senso della parola, è un po’ come se la musica si fermasse creando una pausa, eterna, (perlomeno quella terrena).Certo gli incidenti capitano in tutti i campi. Ma quando devi seguire certi iter, le possibilità di averne aumentano.Quando suoni a 400/500 km di distanza, la giornata comincia presto! Ti spacchi il viaggio di andata, spesso su furgoncini da demolizione, arrivi sul posto, monti la strumentazione, fai il soundcheck (che significa creare i livelli dei volumi dei vari strumenti)…spesso la cena è un panino ed una birra (il resto te lo paghi). Poi aspetti che arrivino le 23.00 (quando va bene! Ci sono locali che cominci il concerto alle 2 di notte, parlando di ambienti di elettronica o simili) A volte per trovarti davanti un pubblico di cui non gli importa nulla di ciò che stai suonando. Finisci il concerto, nel quale hai continuato a dare energia e sei davvero stanco. Ma in realtà sei appena a poco più di metà dell’opera. Ora devi smontare e ricaricare il furgone e farci ancora 5/6 ore di viaggio di ritorno. Già, perché mica ti puoi permettere un albergo! Spesso quello che ti pagano, basta appena a pagare le spese. Ma un musicista questo lo sa e sceglie ugualmente di viverla così. E’ una sorta di vocazione a cui non puoi negarti. La notte scorsa la musica si è fermata, ha smesso di suonare. Almeno per noi che apparteniamo ancora a questa vita…. (anche se sono certo che ne stanno suonando di nuova, perché la musica appartiene alla vita e la morte non è che un cambiamento). Mi torna in mente “Canzone per un’Amica” …“Vorrei sapere a cosa è servito, vivere, amare, soffrire , spendere tutti i tuoi giorni passati…..” E’ servito a fare il musicista, ecco a cosa è servito….a farlo fino in fondo e non importa se nel corso della vita corta o lunga che sia, tu abbia scritto delle grandi opere, o esser diventato popolare, o aver scritto un nuovo trattato di armonia. Quello che conta o che è contato è Suonare!… ed ora voi lo state facendo “Divinamente”, ovunque voi siate, la vostra nuova musica ci raggiungerà da altri spazi, perché la vita è perpetua e la musica scorre con lei, come una colonna sonora, dai tempi dei tempi”.
In aggiornamento…
FM