Se passi a Bosia la domenica a cavallo dell’inizio astronomico dell’estate, oltre a divertirti, impari, impari sempre.
Questo offre, oltre a fare da eccezionale elemento promozionale per il paese e per il territorio, il densissimo giorno del premio “Ancalau” e dell’annessa rassegna “Alta Langa in vetrina”, frutto dell’inventiva, dell’eclettismo e della passione del trio meraviglia composto dal sindaco, Ettore Secco, dal pubblicitario in pensione… per finta Silvio Saffirio, presidente dell’associazione culturale che porta lo stesso nome della manifestazione, e da Oscar Farinetti, il quale non necessita di presentazioni, ma di cui è giusto ricordare quanto ha detto su Giuseppe Bernocco.
A proposito del cheraschese vincitore del premio “Ancalau local/global”, il creatore del concetto di “alti cibi” ne ha evidenziato l’essere partito davvero da zero, a differenza di lui che aveva un padre già imprenditore.
Dopo di che, per far diventare l’“UniEuro” il colosso che fu, è servito quel “quid” insondabile e personalissimo, ripetutosi con “Eataly”, che accomuna gli imprenditori di razza, diciamo noi.
A Bosia ogni anno, al termine di un programma tanto interessante quanto sfibrante per chi lo gestisce, gli organizzatori promettono che per l’edizione successiva si limiteranno al “minimo sindacale”. Però sanno già che così non sarà, perché la stanchezza passa in fretta e la voglia di rimettersi in gioco spinge a inventare nuove proposte coinvolgenti.
Anche perché occorre essere all’altezza dei giovani che aderiscono al bando, di volta in volta più estrosi nelle proprie invenzioni, ma anche più concreti dal punto di vista imprenditoriale e… simpatici nel presentare le “start-up” in gara, così come raccomandato da Saffirio.
Davanti a una giuria stellare (foto sotto), alla presenza anche di Vittorio Carnevali, responsabile di “I3P”, l’incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino, i giovani concorrenti hanno dimostrato competenza e capacità espositiva, nonché di possedere il dono della sintesi.
Ne sono risultati un “talk-show” interessantissimo e un compito davvero difficilissimo per la giuria, perché ciascuna delle cinque “start-up” finaliste possiede avvincenti potenzialità.
E infatti, alla fine, per la prima volta, il premio “Ancalau” è stato diviso in due.
Ha vinto il progetto “ReVideo”, terapia digitale di recupero della vista con l’autoriparazione e rigenerazione delle aree danneggiate da glaucoma e maculopatie, a cui sono andati 7.000 euro e il trofeo scolpito su una pietra di fiume da Remo Salcio.
Al secondo posto, per un’incollatura, è arrivato “Pax”, drone in grado di rilevare depositi di rifiuti abbandonati tramite uno speciale algoritmo, pensato e realizzato da tre liceali albesi che in autunno andranno a presentarlo ad Abu Dhabi, essendosi già imposti nel concorso internazionale “I giovani e le scienze”, promosso dalla Fast (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche). La giuria ha pertanto deciso di assegnare 3.000 euro a questi promettenti studenti.
è doveroso almeno citare gli altri tre progetti presentati a Bosia.
Sono: “Drive sitter”, una “app che blocca le app” durante la guida per evitare multe al guidatore e rischi di incidenti; “Humus”, piattaforma di “job-sharing” per il reclutamento regolarizzato di lavoratori immigrati nell’agricoltura; “Novis” piattaforma “hardware-software”, sviluppata in collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uic), che consente di giocare a “videogame” sviluppati “ad hoc”.
è destinato a lasciare tracce durature anche il convegno sulla pietra di Langa e sui terrazzamenti, organizzato con passione e condotto dall’architetto Massimo Pozzaglio, con le relazioni di Donatela Murtas, don Toio Delpiano, Piercarlo Grimaldi, Marco Devecchi e
Roberto Cerrato, con “guest star” l’architetto paesaggista Paolo Pejrone e il celeberrimo “designer” garessino Giorgetto Giugiaro, a cui è stata conferita la “Hall of fame” dell’“Ancalau”.
Il guaio, per manifestazioni come quella bosiese, è che, per quanto spazio si preveda, esso sarà sempre insufficiente rispetto alla volontà di tracciare un quadro completo degli eventi accaduti per immagini e attraverso i testi.
Quindi, cari lettori, l’anno prossimo mettete in conto di andare di persona a Bosia e di vivere il clima dell’“Ancalau”, tanto più che gli organizzatori godono dell’appoggio di Giove pluvio: finora sono state tutte domeniche all’insegna del sole e del cielo serenissimo, da mattina a sera.
Due “start-up” geniali sono “Ancalau” 2019
I progetti per curare in digitale glaucoma e maculopatie e del drone capace di scovare i rifiuti si dividono il premio. Giorgetto Giugiaro nella “Hall of fame” degli eventi bosiesi