Alta tensione dopo gli attentati a Bruxelles, dove lavora il saluzzese Simone: “Uno spettacolo triste, che spezza il cuore”

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Una giornata che difficilmente il mondo potrà dimenticare facilmente quella di oggi 22 marzo 2016. Gli attentati terroristici di Bruxelles, infatti, hanno dato il buongiorno agli italiani che da spettatori (per ora si suppone) assistono ad una vera e propria guerra.

 

Molti gli italiani ed i cuneesi nella capitale belga nel momento degli attacchi che hanno provocato sinora 34 vittime accertate ed un numero ancora imprecisato di feriti.

 

Ideawebtv.it ha contattato Simone Rosini, saluzzese trentenne che da 13 mesi lavora a Bruxelles, prima in Commissione Europea (Direzione generale per l’impiego, politiche sociali ed integrazione) ed ora per l’European Policy Centre dove si occupa di politiche del lavoro, commercio internazionale e digitalizzazione.

 

Simone, un vero e proprio attacco all’Europa quello di questa mattina a Bruxelles, che aria si respira?

 

“Un’aria ansiosa e preoccupata. Macchine della polizia ed ambulanze che sfrecciano dalle nove di questa mattina. La gente è scossa e cerca freneticamente di mettersi in contatto con i propri cari. Personalmente ho visto persone piangere al telefono e posso dire che è stato uno spettacolo triste, di quelli che spezzano il cuore. L’empatia verso di loro è immediata, perché sai che avresti potuto essere nella loro stessa situazione. Un mio collega è rimasto bloccato per un’ora nei pressi della metropolitana, a 300 metri dal luogo dell’attacco: fortunatamente è illeso“.

 

Tu lavori proprio vicino alla Commissione Europea dov’è sono scoppiate le bombe, che reazione hai avuto?

 

“Ho cercato di mettermi subito in contatto con i miei cari, rispondendo anche al centinaio di messaggi che ho ricevuto da tutta a Europa subito dopo il primo attacco. Inoltre ho cercato d’informarmi meglio sulla situazione seguendo i media“.

 

C’era il sentore nei giorni e nelle settimane passate che potesse succedere una cosa simile?

 

Credo che l’arresto di Salah Abdeslam dovesse far riflettere le autoritá. Era presumibile che le cellule terroristiche potessero colpire il prima possibile per ritorsione o per paura di essere scoperte. Purtroppo la preparazione e le risorse delle forze dell’ordine non sono state sufficenti per scongiurare questi attacchi“.

 

Bruxelles si può ancora definire una cittá sicura?

 

“Su alcuni media è rimbalzata la voce che ci siano nell’area di Bruxelles una novantina di individui addestrati dallo stato islamico. Sono stati necessari quattro mesi per catturare Salah Abdeslam in una casa poco distante da quella dov’era nato. Se per sicurezza intendi la certezza di poter scongiurare possibili attacchi futuri la risposta non può che essere negativa. Ma quale grande città ora può definirsi sicura? Londra, MAdrid e Parigi sono già state colpite e dubito fortemente che questo sará l’ultimo attacco. Inoltre l’Italia non ha subito attacchi di matrice islamica ma la Mafia ha colpito ripetutamente, anche a Firenze in via dei Georgofili ed a Milano in via Palestro“.

 

Secondo te come reagirá l’Europa di fronte a questo nuovo attacco terroristico?

 

Fantastiche e risolute conferenze stampa da parte dei governi, urla e promesse impossibili da mantenere da parte di politici populisti per raccattare voti sulla pelle di vittime innocenti, una presenza più visibile di esercito e forze dell’ordine. Ma in realtà pochi effetti concreti. Il problema è profondo, soluzioni veloci e facili non esistono. Chiaramente una maggior coordinazione tra i paesi europei sarebbe auspicabile, ma non dimentichiamoci che i parlamentari nazionali sono restii a rinunciare alle loro competenze, anche quando i benefici di una maggiore integrazione sarebbero ovvi: un solo confine esterno non è più facile da presidiare? I terroristi non agiscono in maniera transnazionale, infatti gli attentati di Parigi sono stati progettati qui in Belgio. Le forze dell’ordine dei paesi colpiti non avrebbero le capacitá e la possibilitá di insegnare qualcosa ai colleghi presenti in paesi a rischio privi di esperienza nella lotta al terrorismo?“.

 

La Redazione di Ideawebtv.it si unisce al dolore delle famiglie colpite dagli attacchi di Bruxelles in quella che é di fatto una sconfitta dell’umanitá.

 

Andrea Rubiolo