La artista cuneese, residente a Fossano, Barbara Villosio, giunta nella piena maturità artistica, dopo esperienza vissute in varie parti d’Italia, trasferta in Canada, anni assorbita a prendersi cura della famiglia, invita a sua esposizione «personale» al primo piano di Palazzo Samone, Cuneo, inaugurata venerdì 12 luglio e visitabile sin a domenica 4 agosto (aperta venerdì, sabato e domenica, dalle 16,30 alle 19,30). L’iniziativa ha il patrocinio di Comune, Provincia e della Associazione «Noi4you», con cui l’artista collabora.
L’artista è sempre uguale alla «persona» che vi è dietro, a quanto riesce ad esprimere. Di Barbara Villosio, che accoglie i visitatori affiancata da un figlio, tutto dice il grande sorriso aperto. Il giovane cicerone ben descrive le opere e comunica le sensazioni
La pittrice conserva tratti figurativi in alcuni lavori, evocazioni, ma la sua opera è soprattutto estetica, eleganza di composizione e colore. Il suo preferito è il marrone, che rappresenta la serenità, la «terra». L’utilizzo di colori vivaci, in primis il rosso, non è mai tranquillo e sereno, parla di dolore, di paura, di violenza.
La sala centrale di Palazzo Samone, col suo palchetto in legno, è cornice ideale a questi suoi «marroni». Gli altri spazi ospitano produzione meno recenti, ispirate, «di getto», creazioni «a tema», a stigmatizzare violenze (soprattutto «di genere», «I volti della paura») ed emarginazione sociale, per «Centri ascolto», con tratti religiosi (come in «Misericordia»). Un modello intravisto, ed elaborato, reinterpretato, può essere il pittore novecentesco norvegese Edvard Munch ed il suo «L’urlo». Impressiona un suo autoritratto recente (anche per il rosso utilizzato). L’ultima sala vede protagonista un esperimento curioso: suoi dipinti, a soggetto naturale, foglie e bosco, con colori scelti dai figli (non proprio entusiasti della predilezione materna verso il «marrone», amanti di toni più «vivaci»)…