La Tenenza di Nizza Monferrato ha proceduto alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal Pubblico Ministero Silvia Saracino, della Procura della Repubblica di Alessandria, nei confronti di 24 soggetti, di cui 22 di nazionalità marocchina e 2 italiani.
Ai due soggetti italiani, amministratore e socio di un centro elaborazione dati di Nizza Monferrato, è stato contestato il reato di “favoreggiamento” della permanenza illegale di cittadini extracomunitari sul territorio nazionale, mentre ai 22 cittadini maghrebini è stato contestato il reato di falso.
Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria rappresenta l’epilogo di un’articolata indagine svolta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Nizza Monferrato. E’ stato scoperto che su 36 dichiarazioni dei redditi presentate da cittadini stranieri esercenti un’attività economica nel nicese e, quindi, risultanti titolari di partita IVA nel periodo tra il 2009 ed il 2013 e in possesso di regolare permesso di soggiorno UE, 22 posizioni riportavano dati alterati al fine di dimostrare un reddito notevolmente maggiore a quello effettivamente percepito dall’attività svolta.
Questa “inconsueta” irregolarità ha spinto i finanzieri ad approfondirne i motivi. E’ stato appurato che, i 22 soggetti si avvalevano della collaborazione di un “consulente fiscale” che si occupava di “certificare” falsamente le dichiarazioni dei redditi per ingannare i funzionari dell’Ufficio stranieri della Questura Asti preposti al rilascio dei permessi di soggiorno. La carta di soggiorno per motivi di lavoro, infatti, viene rilasciata ai cittadini extracomunitari che possono dimostrare di percepire determinate soglie di reddito necessarie a soddisfare il proprio mantenimento nel territorio nazionale. Le mancate condizioni reddituali sono state segnalate alla Questura di Asti per l’eventuale diniego o revoca del permesso di soggiorno concesso.
c.s.