Riceviamo a pubblichiamo direttamente da Denis Scotti (Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale) che commenta l’affissione di una serie di manifesti contro il regime carcerario “41 bis” per Cuneo.
E’ con grande stupore che vengo a conoscenza dell’affissione di questi manifesti in tutta la città contro il regime carcerario denominato “41 bis”. Rimango basito davanti a questo sfregio nei confronti di chi negli anni ha perso la propria vita in nome della legalità e della lotta alla mafia. Voglio ricordare che a questo regime carcerario vengono condannati non solo i condannati per mafia, ma anche chi è colpevole di terrorismo. Mi piacerebbe capire come, soprattutto in questo periodo, dovremmo combattere tale sciagura senza il “41 Bis” che rimane un deterrente validissimo.
Certo, la dignità della vita deve rappresentare un punto fondante di ogni democrazia, ma manifestare perché queste persone non possono leggere libri e riviste pare francamente troppo. Abbiamo dovuto assistere alla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per introdurre nel sistema carcerario questa legge che evita proprio che i boss abbiano contatti esterni, annullando così la loro capacità di continuare ad organizzare le attività delle varie mafie presenti sul territorio nazionale. Mi vergogno a vedere Cuneo invasa da simili locandine appese (abusivamente) in tutte le pensiline dei bus.
Perché non si vedono mai manifestazioni analoghe a favore delle guardie penitenziare? Costrette a lavorare in condizioni psicologiche estreme. Mi auguro che questo mio risentimento venga imitato da altri nostri concittadini.
Denis Scotti
Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale